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Il Valtellina Superiore Sassella

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Chi conosce la Valtellina sa che è famosa non solo per le belle montagne, ma anche per la cucina: buona da leccarsi i baffi. Niente di meglio, dunque, che accoppiare a una gustosa cena a base di prodotti tipici il Valtellina Superiore Sassella, un rosso asciutto e profumato.

Il Valtellina Superiore Sassella deve il suo nome alla Chiesetta della Sassella, situata ad ovest di Sondrio, ai piedi dell’omonimo promontorio.

I suoi 150 ettari di vitigni occupano la "Riviera della Valtellina", un’area chiamata così per la favorevole esposizione climatica che consente di coltivare tra i filari di vite, anche gli asparagi.

Il clima della "Riviera" è il segreto di questo rosso intenso e delicato. Il gusto è asciutto, leggermente tannico, vellutato, mentre il profumo ricorda il lampone, la nocciola e la resina.

Come tutti i Valtellina Superiore, il Sassella raggiunge la maturità in 3-5 anni e si presta a lunghi invecchiamenti in bottiglia, che ne esaltano l’eccezionale ricchezza di profumi.

Il 90 per cento della composizione dell’uva è data della varietà Nebbiolo Chiavennasca e la gradazione alcolica raggiunta non è mai inferiore ai 12 volumi.
 
Il valtellina superiore Sassella è un vino che parla delle sue montagne.  Per questo l’ideale è abbinarlo a piatti strutturati, dai sapori decisi. Ottimo con la bresaola, i formaggi stagionati o con la selvaggina allo spiedo. Magnifico anche con arrosti, brasati e stufati.

Se poi volete preparare una cena di cucina valtellinese tradizionale, il Sassella è speciale insieme alla "lepre in crostata", dove la carne è avvolta da una copertura dolce, a base di amaretti sbriciolati.

Valentina d’Angella

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