Film

Montagne in fiamme, di Luis Trenker

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Un film che non può mancare alla visione di chi è appassionato di cinema in generale ancora prima che di cinema di montagna. E’ la prima opera di Trenker, il regista storico che inventò il cinema in alta quota caricandosi le macchine sulle spalle. Alcune sue immagini non temono il confronto con le attuali riprese dall’elicottero.

Al momento della realizzazione del film, nel 1931, il regista disse: "Finalmente un film tutto mio!" . Finalmente un film dove al centro c’è la montagna, la roccia e il suo silenzio. Silenzio rotto dalla dinamite, perché questo film racconta la guerra del 1915-1918 sul fronte austro-italiano.
 
Il protagonista, l’altoatesino Florian Dimai, é soldato nell’esercito austro-ungarico. In guerra, oltre a lui, è presente anche un suo amico e compagno di scalate, il conte Arturo Franchini, ufficiale italiano che partecipa alla posa di mine per far saltare gli austriaci sul Col Alto.

La pellicola racconta, attraverso la storia della guerra, la storia di questi due amici che si trovano contro sul fronte di guerra ma che poi tornano amici e compagni di scalata una volta finito tutto. Succede che, una notte, Dimai-Trenker scende in paese a spiare i nemici italiani. Viene a sapere delle mine e fortunatamente riesce ad avvertire i compagni appena in tempo per salvarsi.
 
Il cinema di montagna di Luis Trenker rimane insuperabile e inimitabile malgrado la straordinaria evoluzione dei mezzi tecnologici. Il regista nacque ad Ortisei nel 1892 e morì a 98 anni. Figlio di un pittore, a 10 anni fu pastore di pecore; si laureò in architettura nel 1922. Fu tra i primi ad ottenere il brevetto di guida alpina e di maestro di sci. Fece le sue prime esperienze nel cinema con il pioniere Arnold Fanck. Presto si mise in proprio divenendo produttore, regista, sceneggiatore, attore protagonista, musicista e scenografo. Trenker é ricordato come il più grande cineasta dell’avventura alpina.
 
Elisa Lonini

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