Rinasce il Bivacco Frattini, nelle Orobie bergamasche
La storica struttura a 2.300 metri di quota sarà completamente rifatta e risponderà alle nuove richieste tecnologiche e di sostenibilità ambientale. Un’idea della GAMeC - Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo realizzata in collaborazione con il CAI Bergamo
#PensareComeunaMontagna, il ciclo di eventi di GAMeC, Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo, prosegue con una serie di progetti che coinvolgono i territori montani orobici. Tra i principali programmi per il 2025, c’è la ricostruzione del Bivacco Aldo Frattini, in collaborazione con il CAI di Bergamo e il suo Presidente Dario Nisoli e la commissione rifugi presieduta da Donato Musci, su progetto dello studio d’architettura Ex., il laboratorio di progettazione nato dal lavoro di Andrea Cassi e Michele Versaci che unisce arte, paesaggio e tecnologia sostenibile attraverso l’architettura.
«L’idea», spiega Lorenzo Giusti, direttore della GAMeC,«nasce dal desiderio di creare un avamposto del museo in alta quota, per legarlo alla montagna. Una sorta di sede esterna della Galleria, nata non per esporre opere d’arte, bensì per comunicare e promuovere un’idea del cammino come esperienza estetica. Il bivacco sarà anche dotato di sensori per la rilevazione delle temperature e della qualità dell’aria, dati sul cambiamento climatico che troveranno una restituzione visiva negli spazi della Galleria in città».
Lo storico bivacco Frattini, costruito nel 1953 su volontà di Gian Battista Cortinovis, padre dell’Alta via delle Orobie, è una struttura che funge da appoggio ed emergenzaper l’escursionismo estivo ma attualmente non gode di ottima salute «Quando Lorenzo Giusti e Simona Bonaldi (Presidente di GAMeC, n.d.r.) ci hanno presentato il progetto », dichiara Paolo Valoti past president CAI di Bergamo «lo abbiamo visto come una grande opportunità per rinnovare un importante luogo storico di sicurezza e ospitalità temporanea di chi frequenta le nostre montagne. Il bivacco Frattini, infatti, necessita di un consistente intervento di manutenzione ed è per questo che con un impegno in cordata, il progetto di GAMeC, di Ex Studio e il sostegno di qualificati partner, possiamo ricostruire un bivacco che risponda non solo alle necessità e alla sicurezza dei suoi fruitori ma anche alle nuove sensibilità ambientali e opportunità tecnologiche».
La particolarità del nuovo bivacco sarà, infatti, quella di poter fungere da base per attività di ricerca scientifica contribuendo, così, alla conoscenza dell’ambiente naturale alpino e alla protezione degli ecosistemi montani. Grazie all’utilizzo di nuove tecnologie, si potranno trasmettere immagini in tempo reale che saranno visibili contemporaneamente in GAMeC e al Palamonti, sede del CAI di Bergamo, permettendo a tutti i cittadini e gli appassionati di vedere le bellezze e gli orizzonti delleOrobie.
Un nido d’aquila a 2.300 metri di quota
L’attuale Frattini è un bivacco modello Apollonio situato tra il rifugio Calvi e il Rifugio Baroni al Brunone in uno dei punti più belli dell’Alta Via delle Orobie. Situato a un’altitudine di circa 2.300 metri, il bivacco è immerso in un paesaggiocaratterizzato da vette frastagliate, pendii rocciosi, pascoli alpini e nevai nel ParcoRegionale delle Orobie Bergamasche. Una zona particolarmente interessante per la sua naturae la presenza di varietà di flora e fauna selvatica tipiche degli ambienti montani. Il Frattini, oggi, è una costruzione in metallo di circa 3,5 x 2,5 metri, posizionata dal CAI di Bergamo sulla cresta che divide la Valsecca dalla Valle del Salto, poco oltre il Passo di Valsecca. Al suo interno ci sono nove brande richiudibili, coperte, sgabelli e un tavolo.
«E’ un nido d’aquila», continua Valoti, «raggiungibile sia da Carona in Valle Brembana che da Fiumenero in Valle Seriana e rappresenta un importante appoggio in una tappa molto lunga del Sentiero delle Orobie Orientali, ma anche della tappa del Sentiero Italia CAI, che collega il rifugio Fratelli Calvi al rifugio Antonio Baroni al Brunone».
Un progetto contemporaneo ma rispettoso dell’ambiente
Il progetto, a firma di Andrea Cassi e Michele Versaci dello studio Ex., prevede la definizione di uno spazio funzionale che possa sostituire il modulo Apollonio esistente in modo efficiente,cosicché il bivacco non sia solo un luogo di ricovero ma anche di contemplazione. Si tratterà di un dispositivo di interazione con l’ambiente circostante che sappia anche raccontare il rapporto tra architettura e fragilità degli ecosistemi. Il progetto del nuovo bivacco cerca di minimizzare l’impatto della nuova costruzione sul paesaggio, concentrandosi quindi sugli aspetti costruttivi e formali in un’ottica di leggerezza e totale reversibilità. L’idea, alla quale mancano le ultime approvazioni, è quella di guardare al mondo delle tende: strutture effimere spesso installate in alta quota, senza tralasciare però l’aspetto esperienziale e percettivo una volta all’interno del bivacco. Studio Ex. ha già realizzato due analoghe strutture in Piemonte: il bivacco Corradini (nel territorio di Cesana Torinese) e il bivacco Berrone (a Oulx) entrambi dalle forme contemporanee ma armoniosamente integrati nell’ambiente montano.
L’inaugurazione del nuovo bivacco è prevista per il prossimo luglio e, in occasione del 60° anniversario della scomparsa di Aldo Frattini, socio del CAI di Bergamo, sarà organizzato al Palamonti un simposio multidisciplinare che promuoverà il dialogo tra ricercatori, architetti e professionisti di diverse discipline che costituirà non solo un momento diriflessione, ma un’opportunità concreta per affrontare le complessità del rapporto tra essere umano e montagna.
Come arrivareal Bivacco Frattini
Il bivacco Frattini si trova nel comune di Valbondione in Valle Seriana ma il percorso più comodo per raggiungerlo – circa un’ora in meno – parte dalla Valle Brembana, più precisamente dal rifugio Calvi (2006 m). Da qui si scende al lago Rotondo, si attraversa il suo emissario e ci si porta sul versante boscoso della valle del Brembo, che si percorre fino alle Baite del Poris (1956 m). Si sale poi nella valle, si incrocia il sentiero CAI n. 246, si attraversa il fiume a quota 2030 m circa e, continuando, si arriva al pianoro posto tra le cime del Pizzo del Diavolo, Diavolino e del Pizzo Poris (incrocio con sentiero CAI n. 248). Si punta al vallone che conduce al passo di Valsecca (2496 m). Dal valico ci si abbassa sul versante della Valsecca su roccette ed erba e si punta al crinale che scende dal Pizzo Tendina econduce al bivacco Frattini (2255 m).
Da qui si può poi proseguire scendendo ai pascoli sottostanti e, ancora in discesa con moderata pendenza, fino alla valle del Salto (1900 m circa). Superata la valle (neve presente anche in tarda stagione) si sale prima con pendenza più decisa, poi più lieve, per attraversare tutta la costa che scende dal Pizzo Gro e dalla Cima Soliva per arrivare infine all’incrocio col sentiero 227 che sale da Fiumenero e, poco avanti, al rifugio Baroni al Brunone (2295 m). Questo percorso è adatto a escursionisti allenati ed ha una durata di circa 5-5,5 ore (fonte Geoportale CAI Bergamo).
E’ consigliabile verificare sempre le condizioni del Sentiero delle Orobie sul Geoportale del CAI di Bergamo.
Informazioni utili
Rifugio F.lli Calvi tel. 0345-77047; rifugista Andrea Berera, 349-5692939
Rifugio Antonio Baroni al Brunone tel. 0346-41235 / 0346-1946096; rifugista Marco Brignoli 345-4608973