Anti-tav, giornata di fuoco in Val di Susa
6 dicembre 2005 – Venti feriti, più o meno gravi. E’ questo il bilancio del blitz notturno della Polizia ai presidi dei manifestanti in Val di Susa. Mentre nel pomeriggio la valle è stata isolata dai blocchi delle forze dell’ordine.
E’ stata una notte drammatica a Venaus. Secondo le testimonianze, verso le 3.30, la polizia ha caricato i manifestanti. Circa trecento tra poliziotti e carabinieri (un migliaio, secondo i manifestanti) sono intervenuti per sgomberare il presidio. Gli attivisti dei comitati hanno subito fatto girare una catena di sms finita immediatamente anche in Internet, sui siti dedicati alla protesta. Poi le campane della Chiesa della cittadina hanno cominciato a suonare. E tutti gli abitanti sono scesi in piazza, sotto la neve. Secondo alcuni testimoni, in una delle cariche effettuate durante la notte, la ruspa che ha divelto e sfondato uno dei due presidi aveva a bordo il vicequestore Sanna, che dava indicazioni su dove dirigere l’automezzo.
Gli scontri sono stati violentissimi. Diverse persone hanno il naso rotto dalle manganellate e la testa fasciata. Ci sarebbero dei contusi anche tra le forze dell’ordine. La tensione è ancora alta.
Legambiente denuncia che altri tafferugli sono in corso a Venaus e che ci sarebbero «pestaggi della polizia» sull’autostrada sopra alla cittadina piemontese. Gli ambientalisti parlano anche di due manifestanti arrestati (nella foto del Corriere).
Intanto l’intera valle è in subbuglio. I sindacati hanno decretato subito lo sciopero generale: aziende e negozi hanno chiuso e gli abitanti si sono radunati a Bussoleno per decidere nuove forme di lotta. Per solidarietà sono scese in sciopero anche alcune aziende di Torino e del polo di Chivasso. Nel capoluogo piemontese è stato approntato un presidio davanti alla prefettura.
La battaglia rischia di degenerare. Secondo quanto ha raccontato Gian Andrea Torasso, sindaco di Caprie, al Corriere della Sera, alcuni gruppi di valligiani si sono organizzati per predisporre posti di blocco in tutta la zona. La linea ferroviaria Torino-Bardomecchia-Modane risulta già bloccata all’altezza di Susa e di Avigliana, così come a Bussoleno l’autostrada Torino-Bardonecchia, che porta al traforo del Frejus. Ad Avigliana è occupata anche la Statale 25.
«Abbiamo visto un’azione infame da parte della polizia, come se ne sono viste solo a Genova – racconta a Sky Tg24 Alberto Perino, dei comitati che contestano il progetto dell’alta velocità -. Hanno aggredito chiunque si trovasse loro davanti, comprese le donne e anziani. Nessuno di noi ha reagito. Ma la valle saprà rispondere a questa provocazione: noi abbiamo fatto la resistenza, di qui non passeranno. Non faranno nessun gioco olimpico».
Nel pomeriggio manifestanti anti-tav hanno assediato il palazzo della Regione Piemonte a Torino, inveendo contro la governatrice Mercedes Bresso. Centinaia di dimostranti hanno assaltato gli uffici e danneggiato le auto di servizio.
Intanto la protesta si è allargata all’intera regione. La stazione di Porta Nuova, a Torino, è stata bloccata dai manifestanti per alcune ore. Mentre nel resto del Piemonte si moltiplicano gli scioperi di solidarietà ai manifestanti.