Recuperato il corpo di uno dei due escursionisti inglesi dispersi in Adamello dall’1 gennaio
Di Aziz Ziriat (37 anni) e Samuel Harris (36) non si avevano notizie da Capodanno. Questa mattina, è stata individuata la salma di uno dei due. Le ricerche proseguono anche con l’ausilio di unità cinofile
Aggiornamento
Come ormai si temeva non c’è stato un lieto fine nella vicenda dei due escursionisti inglesi dispersi dall’1 gennaio. Questa mattina, infatti, una squadra di soccorritori ha rinvenuto la salma di uno dei due nella zona del Passo di Conca.
“Le squadre di terra del SoccorsoAlpino – riporta la nota ufficiale diramata dalle autorità – elitrasportate in mattinata nei pressi del passodi Conca a una quota di circa 2.600 m.s.l.m. per effettuare le ricerchevia terra attraverso dei sondagginellaneve, nella zona identificata come prioritaria grazie a una traccia registrata daltelefono di uno dei due alpinisti, hanno trovato uno deicorpi, purtroppo senzavita, sepolto sotto la neve. La dinamica dell’incidente è infase di valutazione. Continuano le ricerche via terra per trovare il secondoalpinista, con l’attivazione delle unitàcinofile del SoccorsoAlpino, specializzate nella ricerca in valanga”.
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Sono state interrotte ieri sera con il sopraggiungere del buio e a causa delle condizioni meteorologiche avverse le operazioni di ricerca di Aziz Ziriat, 37 anni, e Samuel Harris, 36, entrambi residenti a Londra e presumibilmente dispersi in Adamello dall’1 gennaio.
Ad allertare i soccorsi, nella mattinata di ieri, sono statii familiari, in quanto risultava che i due giovani non si fossero imbarcati per il volo di rientro, previsto il 6 gennaio. Ziriat ed Harris erano intenzionati a festeggiare l’ultimo dell’anno al bivacco Malga Dosson in Val San Valentino, posto alla base della parete sud del Carè Alto.
«Si tratta di due escursionisti esperti, – ha affermato la compagna di Ziriat, Rebecca Dimmock, in un’intervista alla Bbc – il cui obiettivo era quello di compiere un breve trekking prima di rientrare in Inghilterra, trascorrendo un paio di notti in bivacco». L’ultimo contatto della Dimmock con il fidanzato risale alle 10 dell’1 gennaio, quando Ziriat le ha inviato delle foto che ritraevano alcune cime e se stesso. «Mi ha anche detto di avere il telefono scarico – aggiunge Dimmock – ma che mi avrebbe aggiornata il prima possibile».
Nel pomeriggio di ieri, l’elicottero B3 è dunque decollato da Trento per tentare un sorvolo, ma la nebbia e la scarsa visibilità lo hanno costretto a rientrare prima di raggiungere la Val San Valentino. Anche le squadre via terra del Soccorso Alpino e i droni dei Vigili del Fuoco non hanno potuto lavorare, per via delle cattive condizioni meteorologiche e per il pericolo valanghe di grado 3 – marcato.
Gli operatori delle Stazioni Val Rendena-Busa di Tione e della Val del Chiese del Soccorso Alpino e Speleologico sono stati comunque attivati per compiere sopralluoghi con pick-up e quad cingolati nelle Valli di Daone, in Val Breguzzo, in Val San Valentino e in Val di Borzago, fino alle zone dove si sviluppano i sentieri di accesso al bivacco.
Nel frattempo, il Centro di Coordinamento Ricerche– a cui collaborano Soccorso Alpino e Speleologico Trentino, insieme alle Stazioni territoriali, ai Tecnici di Ricerca, al Soccorso Alpino della Guardia di Finanza, ai Vigili del Fuoco e ai Carabinieri – ha programmato la strategia da adottare oggi, dato che le condizioni meteorologiche dovrebbero migliorare.
È previsto pertanto l’intervento dell’elicottero con a bordo i soccorritori per effettuare un sorvolo aereo e una ricognizione della zona primaria di ricerca, ovvero l’area che va dal bivacco Malga Dosson al rifugio Trivena, ma anche al Carè Alto, al Corno Vecchio e alla Val di Breguzzo, sempre nel gruppo dell’Adamello. Se le condizioni di visibilità lo consentiranno, interverranno anche i Vigili del Fuoco con i droni.