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Il vulcano “buono”, l’ultima trovata di Renzo Piano

21 novembre 2005 – Un vulcano "buono", che non erutta. E’ questa l’ultima trovata dell’estroso architetto genovese Renzo Piano. Stiamo parlando di un edificio unico nel suo genere. A forma di vulcano, disegnerà sul profilo naturale piatto delle campagne nolane l’immagine svettante e in controluce di una gigantesca montagna artificiale montata nel paesaggio della piana.

Il Centro Servizi dell’lnterporto di Nola è una struttura a funzioni polivalente che si svilupperà su di una superficie di 260 mila metri quadri. Il rischio a cui si espone chi del territorio nolano non ha sufficiente conoscenza è una perdita di orientamento.

Inserito in un lotto a forma irregolare all’ingresso della cittadella del Cis, il vulcano è stato concepito e progettato dal Renzo Piano Building Workshop come una collina artificiale. Un’escrescenza del suolo a forma tronco conica congegnata mediante il supporto di un sofisticato sistema informatico CAD, con una geometria radiale che interseca e interagisce spazialmente con tre solidi di rotazione.


– Il progetto del "vulcano buono"

A far da naturale musa ispiratrice dell’edificio è stato il vero vulcano napoletano, il Vesuvio, che lo fronteggerà in un sottile gioco speculare a scala territoriale.

L’altezza massima che l’edificio raggiungerà alla bocca del vulcano è di 41 metri. Un volume-massa che nell’esattezza della propria geometria tronco-conica non lascia però trasparire il nucleo architettonico interno. La superficie esterna dell’ edificio-montagna, ovvero le pareti del vulcano, solo in alcuni tratti lasciano intravedere le sofisticate tecnologie che lo strutturano, in quanto in gran parte sono alberate o sistemate a verde.

Le funzioni del centro sono disposte su piani orizzontali interni alla struttura e affaccianti su un grande cratere di oltre 170 metri di diametro che costituisce il nucleo aperto ma protetto dell’edificio. La piazza-giardino circolare, infatti, prende luce dalla sommità del cratere.

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