Itinerari

Ciaspolata al Rifugio Chabod, ai piedi della parete Nord del Gran Paradiso

Si cammina nel Parco Nazionale Gran Paradiso, in Valle d’Aosta, lungo l’antica mulattiera reale di caccia. E quando si esce dal bosco lo spettacolo è indimenticabile

La Valsavarenche è la valle centrale del Parco Nazionale del Gran Paradiso. La cima del Gran Paradiso, con i suoi 4061 metri, è l’unico quattromila totalmente in territorio italiano. In genere si pernotta al rifugio Vittorio Emanuele o al Rifugio Chabod, secondo la via di salita scelta. In questa stagione, però, la meta qui descritta, il Rifugio Chabod è chiuso, anche se dotato di locale invernale, dotato di coperte, utensili, stoviglie e stufa a legna. L’ambiente, in pieno inverno, muta radicalmente e diventa molto tranquillo, aumentando la possibilità di incontro con varie specie animali, soprattutto camosci e stambecchi, a volte avvistabili anche nel primo tratto di bosco.

La salita allo Chabod è interessante anche per le ciaspole, svolgendosi sull’antica mulattiera reale di caccia. Non presenta difficoltà, se non le normali precauzione relative all’escursionismo invernale, ma è piuttosto lunga, con un dislivello che richiede un buon allenamento. Il primo tratto si svolge nel bosco, prevalentemente di larici, mentre nella seconda parte del percorso ci si muove in spazi aperti, con una vista impagabile sulla parete nord del Gran Paradiso e sul Ghiacciaio di Laveciau. Indispensabile l’attrezzatura per l’autosoccorso, ARTVA, pala e sonda.

L’itinerario 

Partenza: Valsavarenche (Ao), loc.  Pravieux (1871 m)

Dislivello: + 990 m

Tempo di percorrenza: 5 ore (a/r)

Difficoltà: E

Lungo la strada della Valsavarenche, dopo il capoluogo Degioz, si prosegue sino all’alpeggio di Pravieux, dove cartelli gialli, nei pressi di un ponte, indicano la direzione, sulla sinistra. Si attraversa il ponte, dando uno sguardo al torrente Savara che è solito decorarsi con varie forme di ghiaccio, soprattutto nel tratto in cui prosegue verso valle. Si inizia a salire lungo la mulattiera reale di caccia, nel bosco, prevalentemente di larice in direzione di una baita in pietra. Si prosegue nel bosco, sino a raggiungere l’alpe Praviou.

Si prende quota in maniera costante e la mulattiera facilita la progressione, senza mai esasperare la pendenza. Si nota il paziente lavoro di edificazione del tracciato proprio dai muretti a secco che lo delimitano. La via si inerpica con parecchi tornanti, sino a un tratto di piano sempre tra i larici per poi  raggiungere le strutture dell’Alpe Lavassey, caratterizzata dalla peculiare forma dei tetti a semi-botte e dal casotto dei guardia parco. Si sale ancora, lungo un tratto piuttosto ripido, ormai all’esterno del bosco, in zona d’ampio respiro, con un panorama molto esteso.
Il sentiero prosegue sulla destra. Dopo un paio di tornanti spunta la mole del Gran Paradiso che diventa sempre più imponente all’aumentare della quota. Si costeggia ora l’evidente solco del greto del torrente (col Gran Paradiso sulla destra) fino a quando si rimonta, sulla sinistra, il ripido ma breve pendio che conduce al Rifugio Chabod (2750 m). L’ampio panorama spazia sul ghiacciaio di Laveciau, sovrastato dal Gran Paradiso (4061 m), dal Piccolo Paradiso (3923 m) e dalla Becca di Montandayné (3838 m). Rientro per la via di salita a ritroso.

Il Centro visitatori del Parco Nazionale Gran Paradiso a Degioz

A Degioz, piccolo capoluogo della Valsavarenche, si trova uno dei centri parco dell’area protetta. Al suo interno, si trova un punto informazioni e la zona dedicata alla divulgazione, con particolare riferimento ai predatori del parco nazionale: la donnola, l’ermellino, la faina, la martora e la volpe. Il lupo e la lince, rarissimi ma presenti, sono ancora più schivi ed elusivi. Una parte del centro didattico è dedicata proprio a loro, con diorami e documenti che ne attestano la presenza. Non mancano sezioni dedicate agli uccelli e ai rapaci, in particolare al raro gufo reale. I periodi di apertura e gli orari di visita, soprattutto in inverno, sono soggetti a variazioni. Si consiglia di telefonare (tel. 0165.75301).

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