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Bergamo: un novembre dedicato al K2 tra storia, scienza e spedizioni anche lontane nel tempo

Le celebrazioni per i 70 anni della spedizione italiana che ha salito la montagna nel 1954 non sono ancora terminate. Nei prossimi giorni al Palamonti le conferenze di Alessandro Filippini, Stefano Morosini, Roberto Scala e Lorenza Pratali

Il K2 continua ad affascinare gli appassionati di montagna italiani. Tre mesi dopo i (pochi) festeggiamenti per i settant’anni dalla vittoria di Compagnoni e Lacedelli, dopo le discussioni sulla spedizione “K2-70” diretta da Agostino Da Polenza e composta da quattro alpiniste pakistane e quattro italiane, tre mesi dopo l’arrivo sugli 8611 metri di quota della vetta di Federico Secchi e di Tommaso Lamantia, la seconda montagna della Terra resta al centro di conferenze, di discussioni e di incontri. 

La “K2 mania” ha contagiato anche la sezione di Bergamo del Club Alpino Italiano, fondata nel lontano 1873, che vanta oltre 10.000 soci e ben 18 Sottosezioni, e che è un importante punto di riferimento in città. La sezione ha sede al Palamonti, che accoglie al suo interno una palestra di arrampicata indoor, ma è anche la sede degli incontri e delle manifestazioni culturali del CAI.  In questo mese di novembre, gli appuntamenti del Palamonti sono tutti dedicati al K2. 

Mercoledì 13 novembre Alessandro Filippini, racconterà  al pubblico di Bergamo la seconda parte della sua storia (la prima serata si è tenuta nei giorni scorsi). Il titolo “K2: montagna di polemiche, cosa è cambiato dal 1954 fino ai giorni nostri?” lascia pensare a dati e informazioni relativi alle prime ripetizioni della montagna, alle tragiche estati del 1986 e del 2008, e poi via via fino all’arrivo delle spedizioni commerciali e agli eventi dell’estate 2024.  

Venerdì 22 novembre, toccherà a Lorenza Pratali, la dottoressa toscana che si è occupata della salute delle otto alpiniste italiane e pakistane (ma anche di quella degli altri componenti italiani e dei portatori d’alta quota) nella spedizione “K2-70” della scorsa estate. Il titolo della conferenza, provocatorio al punto giusto, è “Ci vuole un medico in una spedizione alpinistica in alta quota?”. 

La storia torna al centro della quarta e ultima serata, mercoledì 27 novembre, in cui lo storico Stefano Morosini e Roberto Scala parleranno de “Le esplorazioni scientifiche e alpinistiche italiane in Karakorum (1890-1954)”. Una carrellata che comprenderà avventure poco note come quella del valdostano Roberto Lerco (o Lercoz) nel 1890, e la celeberrima spedizione del Duca degli Abruzzi nel 1909, nel quale Joseph Pétigax e le altre guide di Courmayeur salgono la prima parte dello Sperone Abruzzi. 

L’altra data fondamentale è il 1929, quando arriva ai piedi della seconda montagna della Terra la spedizione scientifica guidata da un altro esponente della casa reale italiana, Aimone di Savoia-Aosta, e che comprende il geologo friulano Ardito Desio. E’ la nascita di una passione per il K2 che lo porterà nel dopoguerra a proporre, e a poi a organizzare insieme al CAI e a dirigere, la spedizione che compie l’impresa del 1954. Tutte le conferenze iniziano alle 21. L’ingresso è libero.  

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