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Val di Susa, nuove proteste contro la Tav. E treni ancora bloccati

1 novembre 2005 – Continua la protesta contro l’alta velocità ferroviaria (Tav) in Val di Susa. Dopo gli scontri di ieri fra manifestanti e forze dell’ordine alcune centinaia di persone hanno occupato pacificamente stamattina la stazione ferroviaria di Borgone di Susa.

 

Alla stazione di Borgone di Susa sono arrivati numerosi uomini della polizia e della guardia di finanza per vigilare sul presidio dei manifestanti. Questi ultimi sono rimasti sulle pensiline con un regolare biglietto ferroviario. In questo modo le forze dell’ ordine non possono far nulla per sgomberare. I treni, a loro volta, sono fermi a scopo cautelativo per decisione dei macchinisti e non per i manifestanti. Il traffico internazionale è bloccato.

 

Anche se i binari non sono stati subito occupati, i collegamenti Italia-Francia sono al momento interrotti per motivi di sicurezza così come il traffico locale. Le Ferrovie stanno predisponendo un piano d’emergenza come già accaduto ieri in occasione del blocco a Bussoleno. Altri gruppi di manifestanti hanno raggiunto la statale 25 che potrebbe essere bloccata in tempi brevi.

 

L’ iniziativa di protesta contro la Tav segue la decisione di decine di sindaci della Valle di Susa e dei rappresentanti dei Comitati contro l’alta velocità Torino-Lione riuniti stamattina a Bruzolo (Torino) per discutere sul «picchetto notturno» dei terreni dove dovranno essere fatti i sondaggi per la ferrovia ad alta velocità.

 

I sindaci si scagliano contro le forze dell’ordine: «Sono indignata e offesa – ha detto Barbara De Bernardi – per quello che è accaduto. Il nostro non è più uno Stato di diritto ma uno Stato di polizia. Uno Stato che si deve muovere con i favori delle tenebre non ha diritto di dichiararsi Stato democratico. Questa è una questione di democrazia e non c’ entra la Tav».

 

E dire che il nuovo collegamento ferroviario toglierà dalle strade un gran numero di tir e camion.

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