L’Anello della Marzola, bastione panoramico sopra la città di Trento
Lunga escursione sul gruppo montuoso che separa la valle dell’Adige dalla Valsugana. Un itinerario non difficile da percorrere con curiosità
Nella stagione autunnale le montagne offrono scenari con tonalità più calde e intense rispetto a quella estiva, in alcuni luoghi impreziosite dal foliage della vegetazione. Gli escursionisti che cercano questi scenari sanno che per immergersi in questo tipo di natura bisogna rinunciare a percorsi a quote alte. Anche l’avvicinarsi dell’inverno consiglia prudenza per evitare che un’escursione si complichi notevolmente in mezzo a neve e ghiaccio. Quote non troppo elevate e andare per boschi di solito esclude la possibilità di avere un itinerario panoramico e questo può essere un limite alla motivazione.
A pochi chilometri da Trento il gruppo della Marzola sorge come un bastione che separa la valle dell’Adige dalla Valsugana. Ricoperta da fitti boschi è caratterizzata da una lunga cresta panoramica sommitale intorno a quota 1.700 metri che offre panoramiche uniche sulla val d’Adige, su Trento e sulle Dolomiti di Brenta da un lato, e su Valsugana, laghi di Caldonazzo e Levico dall’altra. All’inizio della grande guerra il gruppo della Marzola era considerato l’estrema barriera difensiva della città di Trento, per questo venne ricoperta di fortificazioni, trincee e postazioni che ancora oggi si incontrano salendone i vari versanti.
L’itinerario
Partenza: Rifugio Maranza, Passo del Cimirlo (TN),
Dislivello: + 825 m
Tempo di percorrenza: 5.30 ore
Difficoltà: E
L’inizio del percorso si trova nei pressi del rifugio Maranza, che si raggiunge in auto partendo della località di Cimirlo seguendo una stretta strada che in circa 7 km sale fino a 1.000 m di quota. Un piccolo pianoro ai piedi del rifugio attorniato da alcune abitazioni è il luogo in cui posteggiare la vettura.
A pochi metri dal rifugio si imbocca il sentiero 426 che procede verso nord in direzione della località chiamata Stoi del Chegul. Il primo tratto è ripido su fondo sassoso ed in pochi minuti conduce a Prà dei Albi. L’itinerario prosegue su un facile sentiero sterrato fino a raggiungere il bivacco Malga Nova, oltrepassato il quale prendiamo verso destra seguendo le indicazioni per “Stoi del Chegul”. L’ambiente in cui si inoltra il percorso è quello di un fitto bosco in cui si procede in lieve salita. Poi dal fondo sterrato si passa ad un classico sentiero di montagna che sale sempre attraversando boschi fino a raggiungere Stoi del Chegul a 1.362 m. dopo 1 ora e 45 minuti dalla partenza.
Ci si trova nel punto più a nord del gruppo della Marzola, da qui si prende in direzione Dos dei Corvi per risalire verso sud il versante esposto verso la Valsugana. Il percorso sale con pendenza moderata ma costante la spalla della Marzola sempre nel fitto della vegetazione. Si giunge a Dos dei Corvi (1.471 m), luogo ideale per fare una pausa. Spostandosi con attenzione sul lato sinistro del percorso per poche decine di metri, è possibile avere una panoramica di parte della cresta della Marzola che si affronterà nel prosieguo del percorso. A fianco si possono ammirare torri di roccia verticali sui cui risalti i camosci sostano nelle prime ore del giorno. I pendii scendono fino alle rive del lago di Caldonazzo che appare in basso, all’orizzonte si apre la Valsugana.
Si continua il percorso che dopo un breve tratto in falsopiano prende a salire con decisione il crinale esposto ad est della Marzola. Dopo aver percorso 1 km si arriva ad un bivio in cui si prende a sinistra il sentiero stretto che sale ancor più ripido nel bosco. Sicuramente è il tratto più faticoso di tutta l’escursione che però non presenta difficoltà tecniche particolari e ci porta fino alla vetta della Marzola (1.737 m) dopo circa 3 ore e mezzo dalla partenza. La cima segnalata da una croce offre un panorama a 360° sui rilievi di Veneto e Trentino: Bondone, gruppo dell’Adamello, Dolomiti di Brenta, catena del Lagorai, laghi di Caldonazzo e Levico sono solo alcuni tra i principali luoghi che si osservano dalla vetta.
La Marzola ha la particolarità di avere una lunga cresta panoramica che conduce fino alla sua cima sud. La si percorre su un tracciato stretto che dapprima in discesa attraversa i Piani di Vigo e arriva alla Sella della Marzola (1.692 m). Si prosegue oltre tra piccoli saliscendi e poi si riprende a salire verso la cima sud. Tutta la cresta è disseminata di postazioni della Prima guerra mondiale, bunker di cemento e fortificazioni ai bordi del sentiero. Si giunge alla vetta sud della Marzola a 1.736 m dopo 30 minuti di cammino dalla cima principale. Il luogo è segnato da una croce e da qui si può ammirare, da un’altra prospettiva, la cresta che si è percorsa e i laghi di Caldonazzo e Levico.
Seguendo le indicazioni per il rifugio Maranza inizia la discesa costante e decisa su terreno sassoso che prosegue lungo la spalla sud della Marzola. Il sentiero si inoltra nuovamente nel bosco dove procede ripidamente fino al bivacco Raffaele Bailoni (1.632 m). Si continua in discesa su fondo misto terra e sassi fino ad arrivare ad una serie di tornanti che permettono di perdere quota rapidamente. Più avanti si passa nei pressi di un’antica calcara e poi sempre tenendo il sentiero si raggiunge nuovamente il rifugio Maranza.
Va prestata particolare attenzione alla discesa dalla cima sud soprattutto in autunno se i giorni precedenti sono stati piovosi: il mix di foglie, terriccio riportato, radici affioranti e sassi sporgenti può essere davvero molto scivoloso.
Nei dintorni
Ritornando verso il capoluogo trentino merita una visita, nel quartiere di Piedicastello, il Doss Trento. Si tratta di un grande risalto roccioso ricoperto da una rigogliosa foresta che domina la città a più di 100 m di quota sopra il corso dell’Adige. La sua cima è un grande altopiano in cui si hanno tracce della presenza umana fin dal neolitico: ricca di luoghi interessanti da scoprire. Vi si trovano i resti di una basilica paleocristiana, il Museo nazionale storico degli Alpini ultimato nel 1958 che sorge sui resti di una polveriera austriaca e il mausoleo dedicato a Cesare Battisti che ne contiene le spoglie, eretto nel 1935 e ben visibile dalla città.
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