“Vermiglio”: il film di Maura Delpero ambientato in Trentino vince il Leone d’argento al Festival del cinema di Venezia
Il paese della Val di Sole al centro di una storia emozionante, che entra nel cuore di una comunità e delle sue abitudini al tempo della Seconda guerra mondiale. Splendide le ambientazioni
In quattro stagioni la natura compie il suo ciclo.
Una ragazza può farsi donna. Un ventre gonfiarsi e divenire creatura.
Si può smarrire il cammino che portava sicuri a casa, si possono solcare mari verso terre sconosciute.
In quattro stagioni si può morire e rinascere.
Fresco vincitore del gran premio della giuria – Leone d’argento – all’81esimo Festival del cinema di Venezia, Vermiglio è l’opera seconda della regista altoatesina Maura Delpero, che dopo l’opera prima Maternal torna a raccontare di donne, maternità e dei limiti che la società impone all’individuo.
Ambientato appunto a Vermiglio, un paesino del Trentino durante l’ultimo anno della Seconda guerra mondiale, il film ritrae una numerosa e modesta famiglia che viene scossa dall’arrivo di un soldato siciliano rifugiato. Un ritratto d’autore, ermetico ma emozionante, di giovani donne, delle loro speranze tra le macerie del dopoguerra: un ritratto di madri, figlie, donne e bambine in conflitto (più o meno consapevole) con il maschilismo patriarcale dell’epoca ma decise a prendere in mano il loro destino. A volte con esiti tragici, talvolta con dolorosa fatica e soddisfazione.
Vermiglio è un racconto che sa della pace del crepuscolo montano, ma che al di sotto del visibile costruisce attese ed empatia per personaggi ai limiti di un mondo che sta cambiando velocemente.
La trama di Vermiglio
Vermiglio, 1944. Siamo nella casa di una numerosa e modesta famiglia il cui padre è il severo Cesare (Tommaso Ragno), maestro dell’unica scuola del paese. Cesare e sua moglie (interpretata da Sara Serraiocco) hanno molti figli di diverse età, ma le vere protagoniste sono tre femmine: Lucia, Ada e Flavia.
La Seconda guerra mondiale sembra lontana, ma i suoi effetti bussano alle porte del paese quando a Vermiglio si presenta Pietro, un giovane soldato siciliano ferito. Accolto dalla comunità, Pietro comincia a frequentare Lucia (Martina Scrinzi), la figlia maggiore del maestro. I due giovani si innamorano e così Pietro chiede la mano di Lucia, che poco dopo rimane incinta. Nel frattempo, la sorella mediana Ada sogna di proseguire gli studi una volta finita la scuola, ma la mancanza di risorse economiche glielo impedisce: Cesare, infatti, decide che la fortunata sarà la piccola Flavia, che già mostra di avere un’ottima predisposizione allo studio.
Tra invidie, punizioni, speranze e sorprese, queste tre donne conosceranno la dura realtà e l’ingiustizia di quel grande mondo che, fuori dal paese, si sta formando e ricostruendo: proprio come loro.
Le location del film
Vermiglio è stato girato principalmente nell’omonimo paese della provincia di Trento, nella bassa Val di Sole, ma la produzione del film si è spostata in altre località della stessa vallata quali Mezzana, Dimaro, Folgarida, Pellizzano e Pejo, nelle quali sono state girate le scene invernali. I paesaggi boscosi sono invece quelli della Bassa Atesina.
Tra le location storiche vi sono invece l’ex ospizio dei pellegrini di San Floriano, un edificio romanico del XIII secolo presso Laghetti (vicino al comune di Egna), ai piedi del monte Madrutta.
Vermiglio sarà distribuito da Lucky Red nelle sale italiane dal 26 settembre.