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Mode, è “cheese bar” mania

22 settembre 2005 – Sono un po’ cheese e un po’ wine. Sono trendy e fanno tendenza, e stanno attirando un numero sempre maggiore di appassionati. Sono i nuovi cheese-bar, piccoli locali con circa 40 coperti, dove il formaggio, soprattutto quello di montagna, impazza

 

cheesebarL’abbinata cacio e vino sembra spopolare in tutta la penisola. Il segreto sta nell’accostamento dei due mondi, separati fino a qualche tempo fa, dal cui matrimonio e’ nato un vero e proprio business a tutto vantaggio dei buongustai.

 

Nella gamma dei sapori c’è solo l’imbarazzo della scelta. Visto che in Italia esistono quasi 600 diversi tipi di formaggio.

 

Sono sopratutto le città del centro-nord ad ospitare i cheese bar. I formaggi più richiesti sono i caprini e i tomi d’alpeggio, morbidi e cremosi che ben si sposano con la gamma dei vini offerti. Quanto ai prezzi, l’offerta è per tutte le tasche: dipende dalla selezione dei formaggi e naturalmente della bottiglia che, in alcuni casi puo’ essere anche di birra.

 

Che i cheese bar siano in ascesa lo dimostra il fatto la formula del franchising è già una realtà. L’investimento richiesto? Circa 140mila euro, con un locale di 100 metri quadrati  tra vendita al dettaglio, degustazione e deposito.

 

Una moda? Forse, ma che va sicuramente a vantaggio di uno dei settori portanti dell’agroalimentare made in Italy. "L’abbinamento tra queste due eccellenze non può che sortire un risultato di successo. Mi preoccupa un po’, però, la tendenza sempre più diffusa d’inseguire politiche aziendali di nicchia, spesso fragili e temporanee" ha commentato il direttore della Federazione italiana pubblici esercizi Edi Sommariva.

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