Alpinismo

Vivian Bruchez scia il Dôme de Rochefort. Mancano solo sei cime per raggiungere l’obiettivo di scendere con gli sci tutti i 4.000 delle Alpi

L’asso francese dello sci ripido ha aggiunto una nuova perla alla sua collezione. Se il tempo regge potrebbe completare la sfida nelle prossime settimane

L’ha fatto di nuovo. Vivian Bruchez ha aperto una nuova linea di sci ripido. E questa volta senza dover andare lontano da casa, anzi. 

Insieme al compagno Benoît Cougoureux e al fotografo Thomas Guérin, ha sciato il Dôme de Rochefort (4015 m). La cima, tra il Dente del Gigante e la ovest delle Grandes Jorasses, frequentatissima in estate, non era ancora stata scesa con gli sci. 

Avevo fatto un primo tentativo l’anno scorso in compagnia di Mike Arnold”, racconta lo sciatore francese, “ma purtroppo la parte finale del pendio era completamente ghiacciata e quindi avevamo optato per una ritirata sul ghiacciaio del Mont Mallet e, da lì, alla Brèche Puiseux”.

Questa volta, invece, le condizioni erano perfette e Vivian è partito con un nuovo socio. “Non conoscevo Benoît, lo seguivo solo sui social. Mi sembrava uno tosto e così l’ho contattato. Ci siamo trovati davvero bene e per me scegliere il socio giusto è quasi un rito. Ho una mia personale lista di persone e in base alle caratteristiche della discesa chiamo chi ritengo più idoneo. Quando azzecco il compagno, la sciata è sempre un successo”.

La discesa della Rochefort non arriva per caso. Da diversi anni Bruchez si sta impegnando nell’impresa di sciare tutti gli 82 quattromila delle Alpi. Ora, è a quota 76. “Beh, sono vent’anni che scio le cime dei quattromila. All’inizio in modo del tutto casuale. Poi, ho iniziato a frequentare parecchio il Vallese, in Svizzera, e mi sono reso conto di quanti progetti incredibili offrisse quella zona e ho deciso di provare a sciare tutti i 4mila”. Da quattro primavere Bruchez si dedica in modo sistematico a questo progetto, a volte con delle ripetizioni ma molto spesso con delle prime (una ventina) come accaduto a fine maggio in occasione della discesa della parete ovest dello Zinalrothorn. 

Ormai mancano solo sei cime per raggiungere l’obiettivo. Bruchez è già partito per l’Oberland Bernese alla caccia delle cime mancanti. “Mi manca qualche vetta dell’Oberland e qualche parete sud sul Bianco. Con due settimane di tempo stabile dovrei riuscire a finire il progetto…” 

Solo questione di record? Beh, non proprio. “Ciò che amo di questo progetto è anche poter dimostrare che rimane sempre qualcosa da scoprire. Anche vicino a casa. Non serve andare per forza dall’altra parte del mondo per trovare nuove avventure!”

Ora non resta che sperare nel bel tempo! 

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