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Riapre il 2 giugno il “punto d’appoggio” dell’Alpe Toso, in Val Sorba

Sono sei le particolari strutture del CAI Varallo sparse nelle vallate secondarie della Valsesia (Vc) ricavate dalla ristrutturazione di baite abbandonate. La prima nel 1974, esattamente 50 anni fa

 

Sarà nuovamente utilizzabile da domenica 2 giugno il “Punto d’appoggio” allestito dal CAI Varallo all’Alpe Toso (1.649 m) in Val Sorba.

Si tratta in effetti della riqualificazione di una baita che già da molti anni era a disposizione degli escursionisti, ma che era giunta al limite della inagibilità. Da qui la necessità dell’intervento, realizzato in coincidenza con lo scoccare dei 50 anni del primo Punto d’appoggio della sezione valsesiana del CAI.

L’Alpe Toso si raggiunge in circa due ore di cammino dal paese di Rassa (VC) e oltre ad essere meta di piacevoli escursioni in una delle più panoramiche e silenziose vallate valsesiane, è anche il punto di passaggio per le traversate verso la valle di Gressoney passando dal Colle di Loo.

Cosa sono e dove si trovano i punti d’appoggio del CAI Varallo

La definizione “punto di appoggio” può risultare poco chiara, ma non si tratta di una novità. Anzi, già nel 1974 il CAI Varallo ha iniziato a utilizzare baite d’alpeggio abbandonate per farne dei ricoveri temporanei, sempre aperti ma non gestiti, a servizio degli escursionisti in zone non servite da rifugi e su percorsi di una certa lunghezza. Così facendo si raggiunge il duplice obiettivo di mantenere in vita alcune strutture in quota non più abitate e garantire un riparo ai trekker. Altra scelta caratterizzante è stata quella di mantenere la struttura originaria degli edifici, limitando gli interventi alla manutenzione degli stessi e all’allestimento interno con una dotazione essenziale di arredi e di letti a castello (12/14 posti-letto, ma niente coperte). Una scelta conservativa oggi molto apprezzata, che consente di ritrovare almeno in parte lo spirito autentico della vita sull’Alpe e che riporta al tempo in cui i primi alpinisti nel corso delle loro uscite – arrampicatorie o esplorative che fossero – facevano riferimento proprio a questi edifici.  Tutti i punti d’appoggio sono dotati di una stufetta tradizionale alimentata dalla legna portata in loco dagli stessi escursionisti (come ricordano appositi cartelli lungo i sentieri).

I “punti d’appoggio” attualmente aperti in Valsesia sono sei, distribuiti nelle tre valli superiori – Valgrande, Val Sermenza, Val Mastallone – con particolare riguardo alle loro ramificazioni laterali che si spingono fino ai confini con la Valle d’Aosta, la Val d’Ossola ed il Biellese:

Alpe Campo – Valle Artogna m 1890 m
Alpe Cavaione – Val Cavaione 1631 m
Alpe Helo – Val Landwasser 1744 m
Alpe Salei – Val Gronda 1707 m
Alpe Sella Alta del Sajunché 2047 m
Alpe Toso – Val Sorba 1649 m

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