News

Il CAI manifesta ad Assisi contro la legge che ha aperto i sentieri a moto e quad. San Francesco sarebbe d’accordo

La Regione Umbria ha aperto i suoi sentieri ai mezzi motorizzati creando seri problemi a chi cammina. Sabato 25 maggio, tutto il CAI manifesta per il ritiro del provvedimento

Qualche anno fa si parlava dell’Umbria come e del “cuore verde d’Italia”. Ed è ancora così, soprattutto in primavera, per chi percorre le colline del Trasimeno e di Perugia, i boschi della Valnerina e del Subasio, le forre scavate nel tufo affacciate sulla valle del Tevere e Orvieto. Tra qualche settimana, le fioriture dei Piani di Castelluccio attireranno migliaia di escursionisti e curiosi sul versante umbro dei Monti Sibillini.

Per decenni, nella regione di San Francesco, gli appassionati dei sentieri si sono concentrati in poche zone. I Sibillini, ovviamente, e poi i Monti Martani, il Monte Cucco caro agli speleologi, il Monte Tezio affacciato su Perugia e le alture calcaree intorno a Terni.

Da qualche anno le cose sono cambiate, e le montagne e le colline dell’Umbria sono traversate da una fitta rete di cammini d’interesse nazionale e locale. Un elenco che comprende le vie di San Benedetto e San Francesco, i Sentieri Amerini dei dintorni di Amelia, il Cammino delle Terre Mutate che tocca Norcia e altri borghi colpiti dai terremoti del 2016.

“In Umbria i volontari delle Sezioni CAI si occupano della manutenzione dei 447 percorsi, per un totale di 3.570 chilometri, che compongono la Rete Escursionistica Regionale” spiega con legittimo orgoglio un comunicato del Gruppo Regionale CAI, che comprende le sezioni di Città di Castello, Foligno, Gualdo Tadino, Gubbio, Orvieto, Perugia, Spoleto e Terni.

“Un lavoro gratuito, portato avanti da decenni, che ha permesso di conservare un patrimonio di viabilità in ambiente naturale. Se si dovesse monetizzare in termini orari questo lavoro si otterrebbe una cifra di diversi milioni di euro all’anno”, prosegue il comunicato. Il contributo economico dei cammini e dei sentieri all’economia dell’Umbria, come per le altre Regioni, non è mai stato calcolato. Non ci sono dubbi, però, che si tratti di una cifra importante.

Da qualche mese, però, la Regione Umbria ha dato un duro colpo agli appassionati dei sentieri, poco importa se locali o arrivati dal resto d’Italia e dall’estero. Dal 1° gennaio 2024, un emendamento alla Legge di Bilancio regionale presentato da Manuela Puletti, consigliere regionale della Lega, ha aperto sentieri e mulattiere al traffico dei mezzi a motore come moto da trial, fuoristrada e quad.

A dicembre, dopo l’approvazione dell’emendamento, Puletti ha spiegato che “le montagne e le colline umbre diventano libere di essere vissute”, e che vanno abolite le “ingiuste sanzioni nei confronti di cacciatori, cercatori di funghi e appassionati di motocross”.

“Il bosco e le nostre colline rappresentano una grande risorsa per l’Umbria, ed è dovere della politica agevolare mondi importanti e identitari della storia umbra come quello dei cacciatori, dei cercatori di funghi e dei motociclisti”, ha proseguito la consigliera. “La politica del ‘sì’ ha di nuovo vinto rispetto a quella dei ‘no’, che in nome di un ambientalismo strumentale crea in realtà distanza tra la natura e l’uomo”.

Le sezioni umbre del Club Alpino Italiano, fin dall’inizio, si sono opposte in modo motivato e deciso alla legge. A febbraio si è tenuta una manifestazione sotto gli uffici della Regione a Perugia, e il presidente generale del CAI Antonio Montani ha inviato una lettera aperta e un dossier alla presidente dell’Umbria Donatella Tesei.

Secondo l’emendamento Puletti, l’unico modo per tenere lontani i mezzi a motore dai sentieri sono dei cartelli di divieto. Per il CAI, “i 10mila euro messi a disposizione per installarli non sono assolutamente sufficienti”, e per salvaguardare i percorsi più belli “occorrerebbe quasi mezzo milione di euro”.

“Invitiamo la Regione a rivedere una norma che compromette, a beneficio di un numero limitato di persone, un bene che è di tutti e per tutti”, ha scritto a febbraio Montani. “La presenza di motociclette sui sentieri disincentiva la presenza dei camminatori, che oggi rappresentano l’unico modello di sviluppo turistico davvero sostenibile e utile alle popolazioni locali”.

Ad aprile, in occasione della rassegna Cammini Aperti di Assisi, organizzata proprio dalla Regione Umbria, si è svolta una manifestazione-escursione sui sentieri del Subasio, la montagna di San Francesco. “La mia presidenza del Gruppo Regionale Umbria meglio non poteva iniziare” ha affermato Maria Luisa Spantini, eletta da pochi giorni Presidente del CAI Umbria.

Sabato 25 maggio, Assisi ospiterà l’Assemblea dei Delegati del CAI, uno dei momenti più importanti della vita del sodalizio. Alle 19, dopo la fine dell’incontro, i 1.200 Delegati parteciperanno – con il presidente Montani e molti soci dell’Umbria – a un flashmob in Piazza del Comune intitolato “Rispetto! No moto sui sentieri”, per ribadire la propria contrarietà all’emendamento Puletti.

Il Club Alpino sottolinea ancora una volta “la miopia della Regione nel ritenere che una promiscuità di frequentazione della rete sentieristica da parte di escursionisti a piedi e di mezzi a motore possa portare a dei risultati economici di rilievo, al di là dei danni provocati al fondo dei sentieri”.

“In tutti i territori dove tale promiscuità è stata sperimentata, è stato riscontrato un drastico calo delle presenze turistiche dei camminatori, dopo un’impennata iniziale, anche una contrazione dei frequentatori con mezzi a motore”.

Nelle scorse settimane, i rappresentanti umbri di Federcaccia, Libera caccia, Enalcaccia e Italcaccia hanno espresso “unanime soddisfazione” per il provvedimento approvato dalla Regione, e hanno annunciato “di essere pronti a manifestare se la norma venisse toccata”.

Siamo in campagna elettorale, e la consigliera Puletti e la presidente Tesei continuano per la loro strada. Il rischio, per gli imprenditori turistici dell’Umbria, è che i camminatori votino con i piedi, dirigendosi verso cammini e sentieri più tutelati e tranquilli. La testimonianza del CAI è importante.

Tags

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close