Itinerari

Il Giro dei 5 laghi, nel Gruppo della Presanella

Itinerario di enorme fascino, sia per il passaggio accanto a numerosi laghetti d’alta quota che per lo spettacolo offerto dalle Dolomiti di Brenta. Attenzione, però, all’eventualità di trovare ancora l’ultima neve di stagione

Il Gruppo della Presanella fa parte, insieme al vicino massiccio dell’Adamello, delle Alpi Retiche in provincia di Trento. L’intero sistema Adamello-Presanella durante la Prima Guerra Mondiale fu uno dei teatri più sconvolgenti della cosiddetta Guerra Bianca, con battaglie svoltesi a quote una volta impensabili, in condizioni meteo nivali al limite della sopravvivenza.

Il Gruppo della Presanella è anche noto per la presenza di numerosi laghi di origine glaciale, per lo più di piccole dimensioni e posti a quote elevate oltre i 2000 metri. In particolare l’area del lago alpino Serodoli rientra in un ecosistema di grande bellezza che potrebbe essere distrutto dagli appetiti di alcune poco lungimiranti iniziative di allargare l’area sciistica di Madonna di Campiglio anche in quest’area di grande pregio naturalistico. Sperando che ciò non avvenga possiamo oggi ancora godere di un itinerario di grande fascino alla scoperta dei 5 laghi.

L’itinerario

Il primo passo di questo percorso è raggiungere il Rifugio Nambino, adagiato sulle sponde del lago omonimo, che si raggiunge in circa 20 minuti a piedi dal parcheggio di Zangola, appena a monte di Madonna di Campiglio.
Dal rifugio inizia il cosiddetto “Giro dei 5 laghi” che tocca ben 5 splendidi laghetti alpini, tutti al di sopra dei 2000 metri: Lago Ritorto (2055), Lago Lambìn (2329), Lago Gelato (2393), Lago Seròdoli (2370) e Lago Nero (2246). In realtà se consideriamo anche il Lago Nambino, posto più in basso a circa 1770 m, i laghi sono sei. Per i più allenati, del tutto fuori traccia e per faticosi sfasciumi, c’è anche la possibilità di raggiungere la vetta del Monte Seròdoli a una quota di 2708 m.

Dalle sponde del Lago Nambino, attraversato un ponticello, si imbocca il sentiero SAT 266 che sale subito di quota con una splendida vista sul lago e il rifugio. Si giunge così alla conca Busa dei Cavai e proseguendo lungo il 266A e il 217 si arriva in breve al Lago Nero, con un panoramico colpo d’occhio sulle  Dolomiti di Brenta. Lungo il percorso si possono ammirare altri piccoli laghetti, quasi degli stagni, circondati da una ricca fioritura di erioforo che con il suo caratteristico pennacchio imbianca le sponde di specchi d’acqua e torbiere d’alta quota.
Dal Lago Nero si prosegue sempre in salita verso il Lago Serodoli a 2370 m di quota. Da qui seguendo il sentiero per il Passo di  Nambrone (2457 m) si passa davanti al grande Lago Gelato dalle acque di un particolare color blu cobalto e con un ultimo sforzo si giunge al passo, dove non è difficile scorgere i camosci giocare sulle ultime chiazze di neve.

Da qui seguendo il 217A si può proseguire per il Lago di Nambrone ma per restare fedeli al giro tornando sui propri passi si imbocca il SAT 232 verso il Lago Lambin e superato il Passo Ritorto a quota 2347 m si raggiunge l’ultimo lago che prende il nome dal passo appena superato. Dal Lago Ritorto si può tornare indietro e prendere il sentiero 269 che riporta al Rifugio Nambino oppure proseguire lungo il 232 per scendere al Villaggio Patascoss, ma consiglio di evitare quest’ultima possibilità per non rimanere troppo sconvolti dal brusco cambio di paesaggio dovuto alla costruzione di impianti a fune che hanno brutalizzato la naturalità dei luoghi.

Partenza e arrivo: Lago Nambino (1770 m)
Dislivello positivo:  687 m
Tempo di percorrenza: 5.30 ore
Difficoltà: E

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