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Scialpinismo alle Svalbard, tra 3.000 orsi polari e obbligo di guida (con fucile)

Nell’arcipelago a nord della Norvegia la stagione dello skialp è entrata nel vivo. Tutto quello che bisogna sapere per divertirsi in sicurezza

Mentre la stagione di scialpinismo nella Norvegia continentale è quasi agli sgoccioli, nell’arcipelago delle  Svalbard ci sono ancora molte linee da tracciare e per 24 ore al giorno.

Appartenenti politicamente alla Norvegia, le Svalbard, si trovano nell’Oceano Artico a metà strada tra la Norvegia continentale ed il Polo Nord. Furono scoperte nel 1596 da Willem Barentsz e il 60% del loro territorio è ricoperto da ghiacci.

L’arcipelago è caratterizzato da profondi fiordi, estese aree di wilderness e montagne non molto alte. Ma visto che si parte spesso da quota zero i dislivelli possono essere comunque importanti. La neve di solito è polverosa. 

Ci si avvicina ai pendii con una motoslitta o in barca (a vela o a motore). In ogni caso si dovranno attraversare diversi fiumi gelati e prestare attenzione ai crepacci. Molti tour operator organizzano spedizioni per skialper. Le crociere in barca di solito percorrono la zona ovest dell’Isola principale Spitzbergen fino a NY Alesund. Lì è presente il ghiacciaio di Möllerfjorden con la sua bellissima seraccata. Le spedizioni in motoslitta si appoggiano a rifugi/chalet. I trasferimenti possono durare ore. E’ anche possibile montare campi tendati ma in questo caso si devono organizzare turni di guardia per evitare le visite troppo ravvicinate degli orsi polari.

La fauna è comunque un elemento caratterizzante di questo viaggio: avvistare orsi polari, foche, leoni marini e renne è facile, soprattutto in questa stagione. Nell’arcipelago vivono circa tremila orsi polari. In considerazione della loro aggressività, è d’obbligo per chiunque si avventura fuori dalla città di Longyearbyen farsi accompagnare da una guida locale abilitata all’uso del fucile.

La capitale delle Svalbard è Longyearbyen, fondata nel 1906 e ultima base d’appoggio delle storiche spedizioni verso il Polo Nord guidate da Amundsen e Nobile. In questo particolarissimo luogo non manca niente: una chiesa, alcuni supermercati, negozi di abbigliamento, scuole, università, pub, un ristorante stellato, migliaia di motoslitte, un negozio di fucili e un Museo sulle conquiste artiche. Dista a pochi minuti di taxi dall’aeroporto del paese. La cittadina conta su una popolazione stabile di poco più di 2000 abitanti (sono meno di tremila in tutto l’arcipelago): ci sono più orsi che umani, insomma. Interessante è l’insediamento di Ny Alesund, ex base artica. Oggi è abitata solo da ricercatori scientifici, mentre in passato erano attive delle miniere di carbone servite da un treno. C’è un bar/negozio di souvenir ed un museo.

C’è anche un festival di scialpinismo, che si tiene di solito l’ultima settimana di maggio presso la montagna Nordenskiöldtoppen a 3 ore di “pelli” Longyearbyen; nell’organizzazione c’è anche l’italiano Mirko Chiappini, proveniente dalla Ciociaria, da tempo trasferito in queste terre lontane. 

Naturalmente data la vastità dell’arcipelago è possibile ancora effettuare molte prime discese con gli sci.

I costi sono elevati, ma leggermente inferiori a quelli della Norvegia continentale visto che la tassazione è inferiore. Normalmente per una spedizione commerciale di 10 giorni si spendono sui 3 mila € con uso di rifugi motoslitta, vitto e guida. Il costo è maggiore se si fa affidamento su una barca. Il volo con scalo a Oslo e Tromsoe costa sui 700€.

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