Itinerari

Ponti di primavera: in Grecia lungo il Menalon Trail

L’Arcadia è una regione del Peloponneso aspra e rocciosa, incisa da gole profonde. I suoi monasteri e i suoi villaggi sono ancora collegati da mulattiere selciate. Da percorrere adesso prima delle torride temperature estive.

Una delle valli più spettacolari della Grecia, scavata dalle acque del torrente Lousios, scende tra i boschi e le pareti calcaree dell’Arcadia, nel nordovest del Peloponneso. Due secoli fa, grazie all’isolamento, alla fede ortodossa e all’orgoglio dei montanari locali, questa zona è stata una delle culle della lotta di liberazione della Grecia dall’occupazione turca. A renderla particolarmente suggestiva, oltre alla natura, sono i borghi di Dimitsana e Stemnitsa, che si affacciano sulla forra da circa mille metri di quota ma anche la presenza di grandi ponti in pietra (il più bello sorge allo sbocco delle gole), di antiche mulattiere selciate e dei resti di Gortys, una città antica riportata alla luce nel Novecento.

Ancora più interessanti sono alcuni monasteri che due secoli fa hanno dato rifugio ai patrioti ellenici in armi. Meritano una visita attenta i complessi religiosi di Aymialon e Filosofou e soprattutto quello di Agios Prodromos, abbarbicato a una parete rocciosa verticale. Il monastero include ripide scalinate scavate nella pietra e la piccola chiesa di San Giovanni Battista, che è decorata da affreschi medievali.

Il complesso, fondato nell’VIII secolo, si affaccia sulla valle del Lousios con balconate che ricordano i monasteri di Meteora e del Monte Athos. Ha conosciuto il suo periodo di massimo splendore nel Medioevo, nel 1826 è stato assediato invano, per due volte, dalle truppe ottomane di Ibrahim Pasha. Nei secoli il numero dei religiosi si è ridotto fino ai soli quattro di oggi. Ma anche se spopolato il monastero di Prodromos resta un riferimento per i fedeli della zona.

Dimitsana, arroccata su un crinale a 955 metri di quota, deve la sua fama nella Grecia moderna al ruolo che ha avuto nella rivolta del 1821 contro gli Ottomani. La scuola del borgo, inaugurata nel 1764, ha contribuito a diffondere l’idea della rivolta, delle targhe indicano le case di alcuni degli eroi di quei giorni, in sei piccoli mulini è stata preparata la polvere da sparo da usare contro gli occupanti.

E’ un’ottima base per esplorare i sentieri dell’Arcadia anche Stemnitsa, che sorge a 1080 metri di quota, su un terrazzo tra la gola del Lousios e le foreste di conifere del Klimitsa e del Menalon, la montagna più alta della zona. Qui, nel 1821, si è riunita la Gerousia, il primo Parlamento della Grecia libera. Il borgo è noto anche per l’abilità dei suoi orafi. La chiesa di Aghios Georgios, sulla piazza principale, è decorata da notevoli affreschi. Gli edifici di culto più antichi di Stemnitsa, però, sono le chiese del Bafero (consacrata nel 1185) e della Zoodochos Pigìs (Sorgente di vita).

Meritano una visita anche le rovine di Gortys, antica città sulla riva del fiume Alfeo, che prosegue da qui verso Olimpia. Il sito, esplorato tra il 1940 e il 1956, comprende fortificazioni, templi e bagni. Anche Cicerone fa riferimento al tempio di Asclepio a Gortyna, considerato tra i più importanti del Peloponneso.

75 chilometri di aspra bellezza  

Da qualche anno tra Dimitsana, Stemnitsa, le gole del Lousios e le vette che le circondano si snoda il Menalon Trail, un trekking di 75 chilometri ideato e segnato da un gruppo di appassionati locali e finanziato dall’Unione Europea. L’itinerario, indicato da segnavia e cartelli ben visibili, è descritto sui tabelloni e sulle mappe distribuite dagli uffici di informazioni turistiche e dalle strutture ricettive.

Il Menalon Trail è ufficialmente diviso in 8 tappe, che collegano Elinika e Stemnitsa con Lagkadia, ma la zona più interessante può essere esplorata in due giorni (è il breve trekking che descriviamo) o anche in una giornata. Le fonti sono rare, i periodi consigliati sono la primavera e l’inizio dell’autunno, mentre a luglio e agosto i sentieri dell’Arcadia sono spesso arroventati dal sole.

Dimitsana e Stemnitsa dispongono di alberghi e affittacamere (domàtia), nei ristoranti e nelle taverne, la sera, capita di trovare il camino acceso anche in estate. La cucina, ben diversa da quella del litorale, comprende carne alla brace, formaggi e ottime verdure. È bene fare attenzione agli orari di visita dei monasteri, che a metà della giornata chiudono al pubblico per molte ore.

L’anello di Dimitsana, di Stemnitsa e dei monasteri

(750 + 300 metri di dislivello, 6 + 3 ore, E)

Questo trekking di due giorni, che segue le gole del Lousios e tocca i monasteri più belli, è la proposta migliore per chi ha poco tempo a disposizione e non può percorrere l’intero Menalon Trail.

Dal centro di Dimitsana, 955 metri, si imbocca a piedi la strada per Stemnitsa, che offre un bel panorama dall’alto sulla valle del Lousios. Al primo bivio si va a destra, e si scende alle case di Paliochori e al Museo dell’Acqua, con i suoi mulini e i suoi condotti restaurati. Qui si lascia l’asfalto, e si scende lungo un’antica mulattiera verso il fondovalle.

Lo si raggiunge al ponte di Tzani, si traversa anche il ponte di Monopori, e si continua a mezza costa, con magnifici panorami e toccando diversi edifici agricoli in abbandono, fino al nuovo monastero di Filosofou, costruito nel 1693 a 560 metri di quota. Il sentiero scende al vecchio monastero di Filosofou, consacrato prima del Mille, traversa un terzo ponte e sale tra ghiaioni e cipressi al monastero di Prodromos, 514 metri, aggrappato a una parete verticale. Una ripida scalinata porta alla chiesa affrescata di San Giovanni Battista.

Ancora una rampa di scale, poi si esce sulle balconate esterne del monastero, addossate alla roccia e sfiorate dal volo di rondini e rondoni. Da qui la vecchia mulattiera selciata costeggia le rocce e poi sale a un posteggio accessibile alle automobili. Poi un ripido e assolato sentiero sale verso i 1080 metri di Stemnitsa.

In alternativa, dal complesso sacro, si può riprendere il sentiero delle gole, traversare un’altra volta il fiume e raggiungere tra i lecci fino le rovine di Gortys, oltre le quali sono un magnifico ponte ottomano ad arco in pietra e una strada asfaltata.

Da qui, a 325 metri di quota, camminatori allenati possono tornare verso Prodromos e completare la salita a piedi. In alternativa, soprattutto se fa caldo, ci si può far portare comodamente a Stemnitsa in taxi, i numeri da chiamare sono indicati su una tabella. Dopo una sosta in paese, chi vuol camminare solo per un giorno può tornare in bus o in taxi a Dimitsana.

La seconda tappa, più breve comoda della prima, inizia con la salita alla chiesa della Zoodochos Pigìs, e poi continua a mezza costa verso il monastero di Agios Dimitrios, a quota 1193 metri. Si scende incrociando la strada che collega Dimitsana a Stemnitsa, si continua a mezza costa, e si raggiunge il bellissimo monastero di Aymialon, 825 metri, ai piedi di un’alta parete rocciosa. Si riparte per una stradina asfaltata, si torna al Museo dell’Acqua e si risale fino al centro di Dimitsana.

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