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Finalmente anche in Valle d’Aosta gli elicotteri del soccorso potranno volare verso i rifugi anche di notte

Sono sei, al momento, le strutture in quota presso le quali potranno atterrare i mezzi dell’elisoccorso. Prossimi step gli interventi in luoghi remoti e con il verricello

La regione più montuosa d’Italia finalmente ha il suo servizio di elisoccorso notturno. Dopo una lunga attesa, dal primo febbraio il servizio di elisoccorso è attivo h24 e proprio in questi giorni si stanno testando i primi soccorsi in quota.

“Sta andando meglio delle migliori aspettative”, commenta Paolo Comune, direttore del Soccorso Alpino Valdostano. “Essendo la nostra prevalentemente montuosa, le criticità sono tante ed è per questo che siamo arrivati dopo altre regioni. Ma ora ci stiamo veramente dando da fare”.

Negli ultimi due mesi sono state vidimate, ovvero testate e quindi approvate, 54 piazzole in centri antropizzati e proprio in questi giorni hanno passato il test anche le piazzole di sei rifugi alpini: lo Chabod e il Vittorio Emanuele II in Valsavarenche, il Guide del Cervino in Valtournenche, il Vittorio Sella a Cogne e il Città di Mantova e la Orestes Hutte nella Valle di Gressoney.

“Abbiamo iniziato con i rifugi aperti per la stagione dello scialpinismo. I siti di atterraggio vengono prima valutati da una commissione che ne stabilisce la rotta per raggiungerla, la velocità in quota e altri parametri. A quel punto procediamo con la vidimazione, ovvero un atterraggio di prova”, spiega Comune.

Ovviamente i visori utilizzati per il volo notturno sono di altissimo livello, ma in montagna non basta. “Gli equipaggi che volano di notte sono gli stessi che volano anche di giorno e che conoscono a menadito il territorio valdostano e le sue montagne. Questo sicuramente è un grandissimo plus per poter essere rapidi ed efficienti anche al buio”.

L’elisoccorso notturno è al momento attivo per codici rossi, ovvero patologie tempo dipendenti, o per soccorsi in quota. “Sicuramente la svolta epocale è soprattutto per gli interventi sanitari nelle lunghe vallate valdostane. Finora raggiungere di notte alcune frazioni molto isolate, voleva dire fare tanti chilometri in ambulanza e perdere tempo prezioso”.

Per quanto riguarda il soccorso notturno in montagna, invece, al momento sarà attivo solo nelle piazzole prestabilite, ma l’obiettivo è quello di arrivare a effettuare interventi notturni anche in luoghi più remoti o con il verricello. “Questa sarà la seconda fase del progetto. Le tempistiche ci vengono date dalla compagnia elicotteristica ma, presumibilmente, nel giro di un anno potremmo partire anche con questa implementazione”, confida Comune.

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