Dalla foresta incantata alla Via Mala: due belle escursioni in Val di Scalve
La vallata in provincia di Bergamo offre spettacolari itinerari alla portata di tutti e con belle visuali sulla Presolana. Il Salto degli sposi racconta una tragica storia d’amore
La Val di Scalve è un profondo intaglio scavato dal fiume Dezzo durante le ere geologiche, sul confine tra le province di Bergamo e Brescia. Anche l’origine del toponimo ricorda la caratteristica conformazione della valle: il termine Scalve sembra infatti derivare dal celtico Skalf, ovvero solco o fessura, esattamente come si presenta la stretta forra a chi la sale dalla valle Camonica lungo la tortuosa Strada Provinciale 294.
Questa caratteristica se da una parte ha da sempre reso difficili i collegamenti, dall’altra ne ha fatto un luogo isolato di grande importanza naturalistica non toccato dallo smog che purtroppo invece invade a volte la sottostante Val Camonica. Circondata dalle splendide Prealpi Bergamasche, tra cui spicca il massiccio montuoso della Presolana (2621 m), la valle è coperta da fitti e quasi impenetrabili boschi. Il più noto, che ricopre quasi interamente il versante destro orografico della valle, è la Foresta Regionale Val di Scalve che si estende per 631 ettari ed è costituita da boschi misti di latifoglie e conifere, con predominanza del faggio e dell’abete rosso.
Nella Foresta verso il “Salto degli sposi”
Partenza: Passo della Presolana (1297 m)
Arrivo: Monte Pora (1880 m)
Dislivello positivo: 583 m
Tempo di percorrenza: 4 ore (a/r)
Difficoltà: semplice
L’itinerario si svolge proprio in questa splendida foresta demaniale rimasta intatta per anni al riparo da tagli indiscriminati. Si parte dal Passo della Presolana (1297 m) il valico delle Prealpi Bergamasche che unisce la Valle Seriana alla Valle di Scalve. Il percorso, che si affronta con le racchette o con gli sci di fondo in caso di forte innevamento, è reso famoso da una triste storia.
Il cosiddetto sentiero del “Salto degli Sposi” deve infatti il suo nome alle tragiche vicende amorose di Massimiliano Prihoda, musicista di origini polacche, e della giovane compagna Anna Stareat, abile pittrice, che a causa di un amore contrastato si gettarono nello strapiombo, venendo rinvenuti solo il giorno dopo ancora abbracciati.
Narrazione tragico-romantica a parte, il Salto degli Sposi costituisce senza dubbio uno dei punti più panoramici sulla Valle di Scalve, da cui si possono ammirare alcune cime delle Prealpi Bergamasche, come il Pizzo Camino, simili a rilievi dolomitici. L’itinerario segue una strada forestale che conduce presto al punto per pic-nic di Castel Orsetto (1277 m) e poi prosegue in direzione del Colle di Vareno (1375 m). Qui si può salire a piedi o usufruendo degli impianti di risalita sulla Cima Pora (1880 m) da cui si gode un ampio panorama sulle Alpi Orobie e la Presolana. La lunghezza del percorso è poco più di 4 km per una durata di due ore sola andata.
Il fascino sinistro della Via Mala
Se le condizioni meteo climatiche sono favorevoli si possono ammirare le cascate ghiacciate della sottostante Via Mala, una profonda forra creata dal fiume Dezzo. Lasciata l’auto al parcheggio presso la ex casa cantoniera della SP294 (ristrutturata per farne un punto informativo sulla Via Mala) e superate alcune figure di animali intagliate nel ferro, ci si immette sul vecchio tracciato della strada della Val di Scalve. Il sentiero è pressoché in piano e di facile percorribilità, facendo attenzione alle lastre di ghiaccio che si formano quando le temperature scendono sotto lo zero. L’intero percorso non richiede che una quarantina di minuti a/r comprese le tappe per ammirare il canyon dal balcone a sbalzo in vetro che si protende sulla spettacolare forra del torrente Dezzo.