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Scialpinismo nelle Dolomiti di Jannik Sinner

Due itinerari con le pelli nella zona più solitaria delle Dolomiti di Sesto, adatti nel primo tratto anche a chi preferisce andare a piedi

Nella cornice delle Dolomiti di Sesto – quelle che hanno visto nascere il campione Jannik Sinner – in Alta Val Pusteria, tra San Candido e Sesto, si apre il profondo solco della Val Campo di Dentro (Innerfeldtal in tedesco).

E’ l’affascinante accesso settentrionale al mondo turrito delle Dolomiti al confine con l’Ampezzano e il Comelico, che offre percorsi di grande bellezza verso le montagne più famose senza le folle che assediano queste ultime.

L’orientamento da Nord a Sud della valle offre la possibilità, anche in questo inverno avaro di neve (e lo stesso vale per la parallela Val Fiscalina che scende verso Sesto) di muoversi con gli sci lungo itinerari suggestivi, addentrandosi tra possenti quinte di roccia che accompagnano il cammino, freddo e ombroso al mattino, e invece illuminato da generosi raggi di sole al rientro.

In Val Campo di Dentro c’è poi il prezioso punto d’appoggio, aperto anche in inverno, del Rifugio Tre Scarperi (Dreischüsterhütte, 1626 m), di proprietà della sezione Drei Zinnen dell’Alpenverein e gestito dalla famiglia Innerkofler, cognome che richiama alla mente quello della famiglia di grandi guide alpine che nell’Ottocento, a partire da Michel Innerkofler (1848-1888), che hanno scalato gran parte delle cime circostanti (e non solo).

I gestori del rifugio tengono la strada d’accesso battuta, permettendo di salire comodamente anche a chi va a piedi. In discesa, invece di ripercorrere i 5 chilometri della strada, si può tornare rapidamente e con divertimento alla base utilizzando uno slittino.

Passo Grande dei Rondoi (2289 m)

Partenza: parcheggio in Val Campo di Dentro (1334 m)
Arrivo: Passo Grande dei Rondoi (2289 m)
Dislivello: 950 m
Tempo di salita: 3 ore
Difficoltà: MS

Uno splendido vallone che offre divertenti pendii, in leggera contropendenza, con esposizione settentrionale e un affaccio sul selvaggio solco vallivo che si tuffa in Val Rienza. Il primo tratto, lungo la strada battuta, porta al rifugio Tre Scarperi, dove la valle si biforca si sale a destra.

Dal Passo, se le condizioni della neve lo permettono, ci si può alzare di pochi metri su un risalto roccioso in direzione Ovest per trovare uno scorcio magnifico sulle Tre Cime di Lavaredo, non visibili dal Passo, che offre comunque una vista spettacolare sul Sorapiss e la Val Popena.

Cima Piatta Alta (2905 m)

Partenza: parcheggio in Val Campo di Dentro (1334 m)
Arrivo: Cima Piatta Alta (2905 m)
Dislivello: 1570 m
Tempo di salita: 5-6 ore
Difficoltà: BSA

Grandiosa gita dal lungo sviluppo che ha il primo tratto in comune con l’itinerario che va al Passo Grande dei Rondoi, da cui si separa a quota 1900 metri. Il percorso si snoda in ambiente appartato, intercettando le pieghe naturali tra i massicci che la circondano, e si conclude al cospetto della Croda dei Baranci.

Si segue l’itinerario precedente, oltrepassando il rifugio. Poco dopo il bivio per il Passo dei Rondoi, si piega decisamente a destra salendo nel grande solco del Toal Erto (Hangenalpental) per guadagnare una zona pianeggiante, da dove si può deviare a sinistra verso la Forcella del Lago (2545 m), un’altra meta possibile.

Se non si utilizza la deviazione, si prosegue a nord lungo il vallone principale che diventa stretto e ripido. Tenendo la destra per evitare il tratto più dirupato (dove spesso c’è poca neve) si guadagna il pianoro sommitale che conduce alla vetta con segnale trigonometrico.

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