Itinerari

Con le ciaspole a Chamois nel Labirinto di San Valentino

Un’opera d’arte effimera quanto emozionante ai 1800 metri di quota del villaggio valdostano. Meglio affrettarsi, però: la prossima nevicata la seppellirà

Lo ha fatto ancora. Gianmario Navillod ha ricreato il Labirinto di San Valentino, già definito il più artistico percorso per le ciaspole mai tracciato. Eppure si tratta di una realizzazione fatta con i piedi. Proprio così. In un’ampia spianata ai margini del villaggio di Chamois, in Valle d’Aosta, Navillod ha riprodotto il disegno del Labirinto di Chartres, che si ritiene sia stato costruito agli inizi del XIII secolo ed è considerato la più bella opera unicorsale (cioè senza false piste) del genere al mondo.

All’inizio si trattava di un gesto d’amore per il paese e i suoi abitanti, da qui il riferimento al santo degli innamorati, ma la forza dei social ha diffuso le immagini ben al di fuori dai confini della Val d’Aosta e sono in tanti ormai coloro che prendono la funivia che sale a Chamois per concedersi una passeggiata breve ma senza uguali. L’opera ha un diametro di 29 metri, con uno sviluppo complessivo di 650 metri. Si può percorrere solamente con le ciaspole ai piedi, senza pagare un biglietto d’ingresso e con la raccomandazione di non uscire dal percorso tracciato per non rovinare l’insieme. Ma soprattutto conviene affrettarsi: “costruito” appena tre giorni fa, l’11 febbraio, da Navillod insieme agli amici Federico Vercellin e Silvano Bauducco, il percorso avrà vita breve, la prossima nevicata lo cancellerà.

Due ciaspolate tra antichi rascard e viste sul Cervino

La passeggiata sul (o nel?) labirinto regala emozioni speciali, ma può servire anche come semplice riscaldamento prima di affrontare escursioni più ad ampio respiro.  Una semplice passeggiata con le ciaspole collega le diverse frazioni di Chamois, senza risparmiare sorprese. Ne è un primo esempio l’Altiporto, che si raggiunge poco dopo aver superato le case di Ville. Inaugurato nel 1967 è stata la prima struttura italiana del genere in alta quota e viene ancora oggi utilizzato da Piper che alla bisogna montano degli sci per atterrare sulla neve.

Poco oltre si arriva a Suis, una dozzina di case delle quali una soltanto abitata. Da qui si torna in direzione del capoluogo, passando accanto all’antico mulino del villaggio (restaurato di recente) e a un piccolo manufatto in pietra sul cui tetto hanno messo radici giovani larici e abeti  e dove fino a metà del ‘900 gli abitanti riponevano i formaggi a stagionare. Quindi si sale all’Oratorio del Monte Tabor (XIX secolo) dalla caratteristica forma cilindrica e alle baite di Novalles, magnifico punto di osservazione anche sulle lontane montagne della Becca di Nona e dell’Emilius. Da qui si procede in piano fino al piccolo Lago di Lod (2.019 metri), da dove si ridiscende al punto di partenza.

Dal lago di Lod, raggiungibile anche in seggiovia, parte una escursione più impegnativa verso il Col Cheneil (2.274 m). L’itinerario non è battuto ufficialmente ma è molto frequentato, quindi è difficile smarrire la giusta via. La salita inizia in un bosco di larici e abeti. Usciti dalla vegetazione si attraversa un pianoro per poi risalire in un selvaggio ambiente di alta montagna fino al colle ormai bene in vista. Una volta raggiunta la meta si può ammirare il Cervino che domina il panorama verso settentrione, quindi si torna al Lago di Lod seguendo a ritroso l’itinerario di salita.

Il video della costruzione del Labirinto di San Valentino

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