Le pecore, gli yak, le bufale
Hanno fatto il giro del web le immagini degli yak di Messner diretti nel Bellunese per difendere le greggi dai lupi. Ma le cose non stanno esattamente così
A volte, anzi spesso, è il titolo a fare la differenza. E’ lui che fa decidere al lettore se l’articolo merita di essere letto o meno. Anche noi di montagna.tv siamo alla quotidiana ricerca delle parole giuste per invogliare l’utente di Internet a proseguire nella lettura. E’ una sfida continua tra noi, l’italiano, il piacere di essere letti e la verità. Il clickbait, però, non è nel nostro DNA. Non riusciamo proprio a vendere lucciole per lanterne.
Al contrario, anche noi, ci lasciamo incuriosire dai titoli che leggiamo. E continuiamo a sorprenderci.
L’ultimo caso di disinformazione a mezzo titolo riguardante il mondo della montagna riguarda Reinhold Messner, uno che acchiapperebbe clic a prescindere (e sa bene come farlo).
Problema lupi, la soluzione di Messner: in Alpago arrivano gli yak, strilla il Corriere delle Alpi.
Messner e l’allevamento di yak che attira i turisti e allontana i lupi, rafforza il concetto il Corriere della Sera.
Ma c’è anche: Gli yak contro i lupi, Messner li manda nel Bellunese: “Speriamo possa funzionare, animali con un forte istinto che si mettono a difesa del gregge“, titola con una certa maggior onestà intellettuale Il Dolomiti.
Che cosa è successo davvero? Un allevatore dell’Alpago, già proprietario di venti yak, ha chiesto al Re degli Ottomila alcuni (sette, dicono le cronache) degli esemplari che lui alleva da anni in Val Venosta. La richiesta nasce dalla volontà di dare vita a un vero e proprio allevamento, di attrarre i turisti e di rendere più puliti pascoli e sottobosco. Solo in ultimo viene indicata l’azione di contrasto al lupo, peraltro tutta da dimostrare.
Lo stesso allevatore veneto afferma che le sue greggi (circa 600 pecore) sono accompagnate anche 30 cani maremmani e da personale che dorme nei camper accanto agli ovini. Il ruolo anti predatore degli yak è dimostrato solo empiricamente dal fatto che le sue pecore non hanno mai subito perdite a causa dei lupi. Certo, si tratta di animali di grossa taglia, con corna lunghe e minacciose e con l’attitudine a muoversi in branco. Quindi con tutte le caratteristiche necessarie per spaventare i predatori. Ma di supposizioni pur sempre si tratta, non certo di fatti concreti.
Come conferma lo stesso Messner, che ha detto a Il Dolomiti : “Oggi ci sono parecchi yak in Italia ma non sappiamo se possano rappresentare una soluzione per salvaguardare le greggi e ridurre le predazioni dei lupi. Non c’è un’esperienza in questo senso ma solitamente se vedono avanzare un predatore corrono a difendere i piccoli e non ci sono stati grandi problemi fino a oggi. Non abbiamo la certezza ma forse una volta ha messo in fuga un orso che avrebbe voluto avvicinarsi alla mandria“.
Nulla di gravissimo, per carità. Tra bufale e yak, sempre di bovini si tratta.