Itinerari

Due itinerari dal lago di Tovel, dove si specchiano le Dolomiti del Brenta

Le sue acque non diventano più rosse come un tempo, ma la bellezza di questo specchio d'acqua del Trentino è ancora notevole. Da scoprire adesso, senza la folla estiva

Ci sono ancora alcune cartoline che raffigurano il Lago di Tovel, con le sue acque tinte di rosso. Un fenomeno unico, memoria di un passato non lontanissimo, che oggi non è più visibile. Sino al 1964, infatti, le sue acque assumevano una peculiare colorazione rossastra, causata dalla fioritura di una particolare alga chiamata Tovéllia Sanguinea, oggi presente in quantità troppo esigua. Negli ultimi anni il Parco ha lavorato per favorire progetti di ricerca che sembrerebbero aver individuato la causa del mancato arrossamento nella continua diminuzione di nutrienti per le acque del lago, garantiti in passato anche dalle deiezioni dei numerosi bovini presenti negli alpeggi sovrastanti. Dal punto di vista faunistico, in Val di Tovel vivono molte delle specie caratteristiche dell’arco alpino, anche se la presenza più importante è, ovviamente, quella dell’Orso bruno che vive soprattutto nelle zone più isolate e solitarie, lontane dal lago.

La strada per il Lago di Tovel è generalmente aperta, ma è sempre opportuno informarsi sull’agibilità. Si parcheggia in luogo dedicato nei pressi del lago, oppure si può lasciare l’auto prima, in uno dei parcheggi segnalati e attrezzati dal Parco Adamello Brenta, usufruendo poi del servizio navetta, presente in alta stagione e in parecchi fine settimana. Dall’ultimo parcheggio, in 5 minuti di sentiero che costeggia il torrente Tresènga, oppure sulla strada principale chiusa al traffico, si giunge sulle rive dello specchio d’acqua. Volendo è possibile arrivare al lago anche a piedi, parcheggiando nei pressi del Bar Ristorante Capriolo, percorrendo un apposito sentiero, una parte del quale è detta “Sentiero delle Glare“, segnalato dal parco e che evidenzia alcuni interessanti aspetti geologici (1.30 ore di cammino dal Bar Ristorante Capriolo

Il periplo del Lago di Tovel

Partenza e arrivo: Lago di Tovel (1178 m)
Dislivello: + 80 m
Durata: 1.30 ore
Difficoltà: T
Periodo: da maggio a novembre

Semplicissima camminata, in uno degli ambienti più belli delle Dolomiti del Brenta, luogo dove il fascino e l’asperità delle cime lasciano posto a boschi e ambienti d’acqua. Si cammina dapprima lungo il versante orografico sinistro del lago (cartelli). Il sentiero è largo, pianeggiante e piacevole da percorrere in totale tranquillità, ammirando le limpide acque del Lago di Tovel e la rigogliosa vegetazione arborea. In breve si giunge alla struttura del Centro Visitatori Tovel. Si scende ora verso le rive del lago, continuando a costeggiarlo, sino ad un bivio, dove si prosegue verso sinistra, sempre lungo la sponda, sino a giungere sul lato orografico destro. Si passa accanto ad alcune case e, ignorando la deviazione per la Malga Termoncello, si continua aiutati da comodi corrimano, sino al ponte in legno che consente di attraversare il torrente Tresènga per poi tornare al punto d’inizio del percorso.

Dal lago a Malga Pozzol e Malga Flavona

Partenza: Lago di Tovel (1178 m)
Arrivo: Malga Flavona (1860 m)
Dislivello: + 682 m
Durata: 2.30 ore
Difficoltà: E
Periodo: da maggio a novembre

Bellissima escursione tra boschi, alpeggi, pascoli e malghe, il tutto sovrastato dai gruppi montuosi del Termoncello, Santa Maria, Pietra Grande, Cima Flavona e Cima Rocca, vette tra le più selvagge e solitarie delle Dolomiti del Brenta. Dal lago di Tovel, si cammina sul versante orografico sinistro, lasciando sulla destra il Mountain Lake Chalet Tovel, nel cui piazzale antistante è sito un cartello con una mappa che raffigura il lago e la corona di cime che lo sovrastano. Si costeggia il lago sino al posto di ristoro Orso Bruno e, ignorando la deviazione sulla destra per la Malga Tuena, si continua sino al centro visitatori, superato il quale si devia a destra salendo lungo la semplice e ampia carrozzabile in una zona di case. Si sale tra la folta vegetazione mista di abeti, faggi, noccioli, ammirando il sottobosco, un vero e proprio giardino botanico soprattutto in periodo di inizio estate. La mulattiera alterna tratti in falsopiano ad altri molto ripidi. Ignorando una deviazione sulla destra si continua dritto sino a una zona ove si attraversano alcuni resti di frane per poi giungere a una radura aperta ove spesso pascolano le mucche. Si ignora una deviazione che si inoltra nel gruppo Corno di Denno – Flavona (2918 m), sulla destra, e si attraversa il torrente, senza difficoltà, per proseguire in ripida salita sino all’ampio e bellissimo pianoro al termine del quale è sita la Malga Pozzol (1632 m; 1.45 ore). Qui si notano i cartelli che indicano la direzione per la Malga Flavona. Il sentiero 330 è ben segnalato, attraversa un torrente e sale con alcune svolte. Si ammira una bella cascata e si prosegue quasi in piano sino a Malga Flavona (1860 m; 45 minuti da Malga Pozzol), con alcuni locali recentemente ristrutturati e dedicati a bivacco sempre aperto. Questo percorso è anche percorribile in mountain bike, pur tenendo nella necessaria considerazione alcuni tratti ripidi.

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