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Aggiornamento Shisha Pangma: tutti a casa, stop alle salite per questa stagione

La Cina chiude la stagione alpinistica sulla montagna teatro della tragedia costata la vita a quattro alpinisti

Martedì 10 ottobre

In considerazione dell’instabilità della neve sui pendii in quota e di un meteo che per i prossimi giorni non promette nulla di buono, il Governo cinese ha ufficialmente dichiarato chiusa la stagione alpinistica sulla Shisha Pangma. Uno stop che ha un precedente: già nel 2018 la montagna era stata chiusa a  seguito della scomparsa di Bojan Petrov impegnato in un tentativo di ascesa in solitaria.

In quella occasione erano presenti anche gli italiani Mario Vielmo e Sebastiano Valentini che si trovavano già al Campo 3 e furono costretti a tornare indietro. Vielmo e  Valentini sono sullo Shisma Pangma anche in questi giorni e per loro la storia si ripete. I due, fortunatamente non coinvolti negli eventi valanghivi, sono già sulla via per Katmandu. Una volta giunti nella capitale del Nepal potranno raccontare nei dettagli queste drammatiche giornate.

Domenica 8 ottobre

Come prevedibile, purtroppo, dallo Shisma Pangma non arrivano buone notizie. E’ stato confermato anche il decesso di Gina Marie Rzudicio e di Tenjen “Lama” Sherpa – inizialmente considerati dispersi – travolti da una valanga caduta due ore dopo e in un luogo diverso rispetto a quella che ha ucciso Anna Gutu e  Mingmar Sherpa.
Non sono positive neppure le condizioni dei feriti. Secondo informazioni che arrivano dal Nepal, Mingma G è rimasto seriamente ferito alla testa durante le operazioni di ricerca dei dispersi ed è stato già riaccompagnato al Campo Base in attesa di poter essere trasferito a Katmandu. Più gravi sembrano le condizioni di Kami Rita Sherpa, che i soccorritori stanno faticosamente portando al Campo 1, e soprattutto di Karma Gyalzen Sherpa, che sembrerebbe ancora nella zona del Campo 3 assistito da alcune guide che l’hanno raggiunto. In tutto sono almeno 20 i soccorritori – di Imagine Nepal, Seven Summit Treks, Elite Exped and Climbalaya Treks – impegnati sulla montagna, oltre a un team medico che ha raggiunto il Campo Base. Tardano ad arrivare (se mai saranno concessi) i permessi delle autorità cinesi che consentirebbero l’uso degli elicotteri per velocizzare i soccorsi.

Sabato 7 ottobre

Una valanga si è abbattuta sulla via di salita dello Shisma Pangma lungo la quale erano impegnati numerosi alpinisti.

Le prime informazioni che giungono dal campo base parlano inequivocabilmente di una tragedia con diverse vittime. I soccorritori hanno già recuperato i corpi della scalatrice americana Anna Gutu e della sua guida Mingmar Sherpa, mentre risultano tra i dispersi l’altra statunitense Gina Marie Rudcidio e la sua guida Tenjen (Lama) Sherpa ovvero lo scalatore che insieme a Kristin Harila ha salito tutti i ottomila in 92 giorni. Entrambe le scalatrici americane erano impegnate nella corsa per diventare la prima donna americana a scalare tutti i 14 Ottomila.
Secondo quanto riportato da The Himalayan Times sono stati coinvolti nell’incidente e risultano tra i feriti anche Kami Rita Sherpa, Mitra Bahadur Tamang e Karma Gyalzen Sherpa sono rimasti feriti nell’incidente. La valanga (qualcuno parla anche di ben due distacchi) si è abbattuta sulla via di salita intorno a quota 7.800

Non sono stati coinvolti nel disastro gli italiani Mario Vielmo e Sebastiano Valentini, che nelle ore precedenti avevano scelto di rientrare al campo base a cause delle pessime condizioni meteo  (freddo invernale e previsioni di vento in vetta fino a 95 kmh).

Ai soccorsi, possibili solamente via terra in quanto su questa montagna non esiste un servizio di elisoccorso, stanno partecipando numerosi alpinisti scampati alla valanga e anche le guide di Imagine Nepal Treks condotte da Mingma G.

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