Itinerari

In Slovenia lungo i sentieri di Passo Vršič

Tre belle escursioni alle spalle di Kranjska Gora. Per scoprire luoghi poco noti in Italia e una struggente chiesetta in legno dedicata ai prigionieri russi della Grande Guerra

Una delle carrozzabili più frequentate delle Alpi Giulie inizia dagli alberghi di Kranjska Gora, entra nel Parco nazionale sloveno del Triglav, corre quasi in piano fino a un laghetto, poi s’inoltra in una valle stretta e boscosa, dominata da imponenti vette rocciose. Dopo una lunga salita a mezza costa inizia la serie di ripidi tornanti, in gran parte nel bosco, che conduce ai 1611 metri del Passo Vršič, il Passo di Moistrocca delle vecchie mappe italiane. Oltre il valico, altre svolte scendono verso la Val Trenta, la valle dell’Isonzo e Bovec.

I tredici chilometri della strada del Vršič, con i loro 800 metri di dislivello, attirano dalla tarda primavera all’autunno migliaia di appassionati della bici, che arrivano qui da ogni parte d’Europa. A pochi metri dal Passo sorge il rifugio della Tičarjev Dom, del Club Alpino Sloveno. Altri comodi due punti d’appoggio (la Erjavceva Koča e la Mihov Dom) sorgono accanto alla strada più in basso, sul versante di Kranjska Gora.

L’edificio più interessante della zona, però, sorge a pochi metri dalla strada, a circa metà della salita e a 1190 metri di quota. E’ la Ruska Kapelica, la “chiesetta dei Russi”, che ricorda le migliaia di prigionieri di guerra catturati sul fronte orientale, che furono impiegati ai lavori forzati dall’esercito dell’Austria-Ungheria per costruire la strada del Passo Vršič e per tenerla sgombra dalla neve d’inverno.

Il lavoro durò dall’entrata in guerra dell’Italia nel maggio del 1915 fino al termine del conflitto e a causa di frane, slavine e altri incidenti almeno 380 prigionieri russi persero la vita. Nel marzo del 1916, passato alla storia per l’abbondanza di neve, una valanga uccise 110 prigionieri e 7 guardie. I sopravvissuti costruirono una piccola chiesa ortodossa in legno, con due campanili, più tardi affiancata da una piramide di pietra con la scritta in cirillico СЫНАМЪ РОССІИ, “Ai figli della Russia”.

La strada del Passo Vrsič, e soprattutto le radure che si traversano nella parte alta, offrono a chi sale in auto o in bici dei meravigliosi panorami verso lo Spik, il Razor, il Prisojnik, la Škrlatica (“Scarlatta”) e altre cime tra le più eleganti e tra le meno note delle Alpi Giulie.

Dai posteggi del Passo, due sentieri consentono di raggiungere degli eccezionali belvedere come la Slemenova Špica, 1909 metri un balcone sulla Valle di Vrata e lo Jalovec, e la rocciosa Mala Mojstrovka, 2333 metri. Il primo percorso è elementare (E) ma include un breve tratto esposto, il secondo è più impegnativo (EE) con qualche passaggio su terreno ripido e sconnesso.

Chi cerca una comoda passeggiata per famiglie, fattibile anche in mountain-bike, può risalire la valle della Velika Pišnica fino alla radura dove sorge la Koča v Krnici, un rifugio che offre una piacevole sosta. I sentieri che proseguono in direzione delle vette sono tutti lunghissimi e impegnativi.

Da Kranjska Gora alla Koča v Krnici

(270 m di dislivello, 2.15 ore a/r, T)

Da Kranjska Gora si segue la strada del Passo Vrsič fino a un ponte (850 m, 2,5 km dal paese) prima del quale si posteggia. Un cartello indica il rifugio. Si continua a piedi sulla strada sterrata che costeggia la Velika Pišnica, in ambiente ombroso e suggestivo. Il percorso, del tutto evidente, è indicato da segnavia bianco-rossi e dai cartelli della Via Alpina. Lasciato a sinistra un sentiero per la vetta dello Spik, si raggiunge un bivio (930 m, 0.45 ore) dove la Via Alpina sale a destra verso la Mihov Dom. Si traversa un greto ghiaioso e si raggiunge un bivio dove si può continuare a sinistra sulla sterrata o a destra su un sentiero segnato. I due tracciati si riuniscono alla Koča v Krnici (1113 m, 0.30 ore), sulla quale incombono altissime pareti rocciose. Si torna per la stessa via (1 ora).

Dal Passo Vršič alla Slemenova Špica

(530 m di dislivello, 2.45 ore a/r, E)

Dal valico si segue il sentiero (indicazioni Sleme e Via Alpina), che sale con delle ripide rampe verso destra. Lasciato a destra un tracciato che arriva dalla Erjavceva Koča si raggiunge la sella della Vratica (1799 m, 0.30 ore), dove il panorama si apre. Il sentiero scende tra larici, massi calcarei e mughi, supera una zona rocciosa con un tratto esposto (attenzione!), poi entra (1750 m) nella splendida conca dello Sleme, un terrazzo erboso interrotto da piccoli acquitrini. La si attraversa con brevi saliscendi, ai piedi della parete Nord della Mala Mojstrovka, a un bivio (1820 m) si lascia la Via Alpina che scende verso la Planinski Dom Tamar e si sale per un evidente sentierino, tra prati e mughi, alla vetta della Slemenova Špica (1909 m, 1 ora) affacciata dall’alto sulla Val Planica e belvedere su decine di cime delle Alpi Giulie. Si torna per lo stesso itinerario (1.15 ore).

Dal Passo Vršič alla Mala Mojstrovka

(720 m di dislivello, 3.45 ore a/r, EE)

Dal valico due sentieri segnati, che si uniscono dopo pochi minuti, salgono verso le rocce della Mala Mojstrovka. Si sale a svolte tra larici e mughi, poi si obliqua a sinistra traversando un ghiaione, e si sale a tornanti per un ripido canalone ghiaioso fino all’aerea sella della Vratka (1983 m, 1 ora). Si continua a destra sul sentiero, un po’ esposto all’inizio, che sale ripido tra i mughi, diventa più comodo e porta a un grande ometto di pietre. Si tralasciano le ripide tracce che salgono direttamente, si va a sinistra per un comodo sentiero, e lo si risale verso la cresta che unisce la Mala (a destra) alla Velika Mojstrovka. A un bivio si va a destra per un sentierino che si alza per ghiaie, tocca dei massi e raggiunge la cima (2333 m, 1.15 ore), belvedere sul Triglav, il Mangart, lo Jalovec e altre cime. Si scende per la stessa via (1.30 ore).

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