La frana della Maurienne blocca il traffico tra Francia e Italia
Lo stop ai mezzi pesanti sotto il Frejus ha spinto migliaia di camion e bus verso il Traforo del Monte Bianco che, a sua volta, dovrebbe chiudere il 4 settembre. Il ritorno alla normalità sembra lontano
Prima il respiro di sollievo. I 700 metri cubi di roccia precipitati sulla autostrada A43, nell’Alta Maurienne, e rapidamente rimbalzati via social in tutto il mondo grazie alle immagini riprese da un telefonino, non hanno causato vittime. Poi i problemi. Notevolissimi.
Il Tunnel del Frejus ha interdetto il passaggio al traffico pesante, così camion e pullman si sono diretti, tutti insieme, verso il Traforo del Monte Bianco. Saturandolo e creando code lunghissime. Sebbene la situazione sia in lieve miglioramento (molti mezzi pesanti hanno scelto il valico di Ventimiglia, diverse auto stanno utilizzando i colli alpini transitabili), il problema rimane.
La soluzione non sembra immediata. La Prefettura della Savoia sta effettuando rilievi tecnici nell’area della frana e ha fatto sapere che i risultati saranno disponibili non prima di mercoledì sera. Poi sarà il momento delle valutazioni e solo quando sarà possibile consentire il passaggio sulla A34 il Frejus riaprirà ai camion. E i disagi si estenderanno ancora fino al Monte Bianco.
Fino a quando? Al momento ogni ipotesi è azzardata, ma incombe l’annunciata chiusura per 15 settimane della galleria che collega Courmayeur e Chamonix. Se il 4 settembre, data prevista per lo stop ai transiti sotto il Bianco, il blocco del Frejus non sarà stato rimosso i problemi di circolazione tra Italia e Francia diventeranno pesantissimi. C’è già chi preme per far posticipare i cantieri almeno fino a quando l’autostrada dell’Alta Maurienne non tornerà a essere percorribile. Ogni decisione in merito dovrà essere presa dalle prefetture dei due versanti e dai governi italiano e francese. Tempi incertissimi, dunque.