Ischia, tre mesi dopo è ancora frana
ISCHIA — Trenta aprile 2006 e 30 luglio 2006. Tre mesi esatti dopo la tragedia, Ischia rivive il terrore delle frane. Lo smottamento stavolta si è staccato dall’altro versante del Monte Vezzi. I massi sono finiti in caduta libera su un noto ristorante dell’isola. Fortunatamente nessuno è morto. Feriti un uomo e la figlia di nove anni.
Tre mesi fa, a seguito di due giorni di pioggia, un pezzo della montagna si staccò e, con la stessa dinamica solo dal versante opposto, andò a sbattere sulle case dell’Arenella, in località Ischia Porto. Due abitazioni ne uscirono distrutte. Sotto le macerie morirono un padre e le sue tre figlie, più di 250 persone dovettero evacuare.
Tra i primi a giungere sul posto ieri pomeriggio è stato Guido Bertolaso, responsabile della Protezione Civile in vacanza sull’isola. "E’ l’ennesima tragedia sfiorata – ha detto Bertolaso – Al momento è stato impedito l’accesso all’area in attesa che i controlli che i tecnici faranno sulla zona consentano di fare un quadro più chiaro di questa nuova situazione che riguarda l’isola, e di stabilire quali provvedimenti prendere".
Nel frattempo le polemiche degli ambientalisti si sono già sollevate. Il presidente regionale di Legambiente, Michele Buonomo, ha dichiarato in una nota: "Siamo davanti a un dubbio amletico. E’ il destino cinico e baro che perseguita la Campania o l’opera di monitoraggio e messa in sicurezza presenta della lacune?".