Film

Wild Life, il film su Douglas Tompkins e Kristine McDivitt

Da North Face e Patagonia alla tutela del Cile: il film Wild Life arriva anche in Italia

Wild Life è la storia di due alpinisti, la storia di due imprenditori e delle loro aziende, è una storia di ecologia e di rispetto per l’ambiente. Ma soprattutto è una storia d’amore. È una storia di amore fra due persone e dell’amore di queste due persone per la natura.
Wild Life è in streaming da oggi su Disney Plus anche in Italia. Abbiamo avuto la possibilità di vederlo in anteprima: è il film che racconta la vita di Douglas Tompkins e Kristine McDivitt Tompkins. Questi sono rispettivamente co-fondatore di The North Face e prima CEO di Patagonia. E marito e moglie, anche.

Minacce di morte e montagne da scalare

Il film inizia dalla fine, che è tragica: Tompkins è morto nel dicembre del 2015 durante un’escursione in kayak con un gruppo di amici in un lago del Cile, il Paese che era diventato in qualche modo la sua seconda patria. Inizia dalla fine e torna indietro, mostrando come la moglie riesca non solo a sopravvivere a questo lutto, ma anche a trovare la forza per portare avanti il progetto che i due avevano pensato insieme: donare al Cile gli ettari di terreno comprati negli anni e farli diventare Parco Nazionale.
Tutta la storia, narrata prima a ritroso dal 2015 tornando agli anni Sessanta e poi in avanti, dal 2015 ai giorni nostri, viene raccontata mentre lei e la troupe scalano il Cerro Kristine, la montagna che Tompkins conquistò per primo nel 2008, e a cui diede il nome di lei. Perché questa è soprattutto una storia d’amore, l’abbiamo detto.

È forse meno una storia di conquista rispetto a Free Solo, l’altro, bellissimo film di Chai Vasarhelyi e Jimmy Chin (anche questo disponibile su Disney Plus). Ciò non vuol dire che manchino i momenti difficili, come quando vengono ricordate le minacce di morte ricevute negli anni dai Tompkins, proprio per la loro idea di proteggere il territorio del Cile dalla speculazione edilizia e dalle industrie, i bastoni fra le ruote messi dai titolari degli impianti di acquacoltura, i telefoni intercettati, le indagini dell’FBI e le tante, tantissime sfide affrontate e vinte.

“Se si può fare surf, si va a fare surf”

Con lo stile ormai riconoscibile di Chin e Vasarhelyi, il film Wild Life abbraccia decenni di lavoro e di salvaguardia ambientale e offre uno sguardo davvero unico sulla vita privata e professionale dei Tompkins, ma soprattutto di Kristine.
Durante poco più di un’ora e mezza di documentario si scopre come a metà degli anni Sessanta (quando aveva appena 15 anni) conobbe Yvon Chouinard, il noto scalatore e fondatore di Patagonia, come riuscì a diventare CEO dell’azienda, l’approccio alla vita suo e dei suoi amici e colleghi, secondo cui “se c’è da lavorare si lavora, ma quando si può fare surf si fa surf”, il motivo per cui il logo di Patagonia ha l’aspetto che ha, che cos’è il rewilding, l’idea da cui nacque The North Face e la (brutta) fine che fece il marchio Esprit.

Sino al commovente finale, che conosciamo come conoscevamo l’inizio: l’inaugurazione del Parco nazionale di Pumalin, l’ultimo saluto di Kristine a Douglas, fra le lacrime ma con la mente e il cuore agli anni vissuti a lottare per la natura ma anche a farsi le coccole. Continuamente, costantemente, sempre abbracciati e vicini, ad “amarsi come fossero ragazzini”. E poco importa che non fossero più ragazzini, visto quello che sono riusciti a fare e visto dove il loro amore li ha portati.

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