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Vandali tagliano i fili della corrente al Rifugio Rumor di Arsiero, gestori costretti alla chiusura

"Torneremo più carichi di prima"

Arriva la primavera, i rifugi chiusi per l’inverno si preparano a riaprire le porte agli escursionisti. Così dovrebbe essere, se non fosse che talvolta bisogna mettere in conto qualche imprevisto. Quando tale imprevisto è determinato dalla natura, vedi danni da neve, o frane o qualsivoglia calamità, non resta che accettare di sentirsi ospiti di quello che è l’ambiente della montagna, rimboccarsi le maniche, sistemare i danni e ripartire. Quando è determinato dall’uomo, ci si rimbocca ugualmente le maniche, ma con in testa la domanda “Perché?”. Domanda che si accompagna inevitabilmente a ogni atto vandalico perpetrato in quota, a danno di rifugi come di bivacchi o sentieri. Domanda che sorge nuovamente spontanea di fronte alla notizia di seri danneggiamenti realizzati da ignoti presso il Rifugio Rumor, situato a quota 1748 metri sulla montagna delle Laste, nel territorio di Arsiero (VI), poco sotto il Forte Campomolon, e prima del Passo di Valbona. Danni a seguito dei quali i gestori si sono ritrovati costretti ad annunciare una chiusura fino a data da destinarsi.

Di quali danni stiamo parlando? Come raccontato in un post sulla pagina Facebook della struttura, sarebbero stati tagliati i fili della corrente. E non solo, anche contaminata l’acqua del pozzo che funge da riserva idrica del rifugio.

“Carissimi viandanti – scrivono i gestori – . Purtroppo dobbiamo comunicarvi, con nostro grande dispiacere, che il Rifugio Rumor rimarrà chiuso fino a data da destinarsi. In questi giorni abbiamo avuto una bellissima sorpresa da parte di gente invidiosa, maleducata e diciamo “criminale”! Arrivando al Rifugio per la consueta preparazione del prossimo weekend di apertura, ci siamo ritrovati con i fili della corrente tagliati (immaginate voi il disagio e la perdita di vari cibi conservati nelle apposite celle frigorifere), e non contenti sono entrati nel vano del pozzo d’acqua, contaminandola.”

“Per questi motivi, a malincuore siamo costretti a tener chiuso il Rifugio dichiarano – finché non saranno eseguiti i vari sopralluoghi del personale addetto per ripristinare il pozzo d’acqua e i vari interventi da poter proseguire il nostro lavoro e accogliervi in tutta sicurezza.”

A supporto dei rifugisti si sono attivati il Comune di Arsiero e il Comando carabinieri di Arsiero. La speranza è di poter concludere le varie operazioni il prima possibile, così da assicurare la riapertura del Rifugio nel corso della stagione primaverile. “Ringraziamo per la comprensione, e torneremo più carichi di prima.”

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5 Commenti

    1. Ecco mi ricordavo bene. Se i signori ci leggono gli consiglio di non prendere impegni per i prossimi 15 anni.

      Dispositivo dell’art. 439 Codice Penale
      Fonti → Codice Penale → LIBRO SECONDO – Dei delitti in particolare → Titolo VI – Dei delitti contro l’incolumità pubblica → Capo II – Dei delitti di comune pericolo mediante frode
      Chiunque avvelena acque(1) o sostanze destinate alla alimentazione, prima che siano attinte o distribuite per il consumo(2), è punito con la reclusione non inferiore a quindici anni.

  1. Strade comode, menu succulenti, belle girate in un bel posto…. e belle camere.
    Invidie, vandalismi e magari bullaggine vengono coltivati.
    Decadenza, peccato che i rifugi non siano più dei posti per rifugiarsi.

  2. indipendentemente dal “lusso” che possa trovarsi in un rifugio piuttosto che in un altro (non conosco il posto quindi non posso dare giudizi in merito) rimangono comunque punti di riferimento per chi in montagna va con le sue gambe e per il piacere di camminare.gli atti di vandalismo non possono essere giustificati specialmente in alta quota dove ci si aspetta chei turisti siano più rispettosi che altrove

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