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10 (+1) domande per conoscere Stefi Troguet

Nel suo palmarès vanta la salita di 3 Ottomila (Nanga Parbat, Manaslu e K2). Il suo prossimo obiettivo è tentare di aggiungere alla lista dei successi la vetta dell’Everest (e forse anche del Lhotse), secondo lo stile che la contraddistingue: senza ossigeno supplementare ma con il rossetto rosso sulle labbra. Stiamo parlando dell’alpinista di Andorra Stefi Troguet. Classe 1992, è cresciuta tra le vette, seguendo le orme del papà istruttore di sci per poi diventare guida di media montagna e spingere la sua passione per l’alpinismo a quote sempre più elevate. Ma quando non è impegnata nelle sue ascese, dalle Alpi all’Himalaya, chi è Stefi Troguet? Abbiamo cercato di scoprire qualche segreto e curiosità della “Stefi di tutti i giorni” sottoponendole 10 (+1) domande decisamente insolite.

Hai un film, un telefilm o una serie che ti ha segnato?
Ho sempre amato tutte le storie dei supereroi. Sono innamorata dei film della Marvel.

Qual è la colonna sonora delle tue avventure?
Sono pazza di Jon Bon Jovi. È sempre nella mia playlist mentre mi alleno o in tenda ad alta quota. Però mettiamoci anche Journey, ACDC…

Qual è l’impresa che ti ha dato di più?
Penso che ne siano due: Nanga Parbat e K2. Il Nanga Parbat è stato il mio primo Ottomila (senza ossigeno) e il K2, la montagna più alta e complessa finora. In entrambe le spedizioni sono partita da casa dicendo: “Se arrivo al Campo 3 di questa montagna, sarà un graaaande successo”. Sono stata fortunata.

Il cornicione della pizza lo mangi o lo scarti?
Mangio sempre il mio e se la persona accanto a me lo lascia, mangio anche quello…ahahahah.

La tua montagna preferita?
Il K2. Anche se l’ho salito quest’anno, ancora mi sembra assurdamente inaccessibile, duro e bellissimo. Ho anche perso un sacco di amici lì e credo che ora siano parte integrante del K2.

C’è un personaggio a cui ti ispiri (non per forza legato alla montagna)?
I miei genitori. Loro non arrampicano in montagna, non vanno in alta quota ma combattono ogni giorno per superare ogni pietra lungo il loro cammino, e continuano a muoversi ogni giorno. Senza di loro non avrei potuto essere chi sono oggi.

Cosa volevi fare da grande?
Ahahahahah beh, volevo comprare un van e fare la hippie. Secondo la mia famiglia è un po’ ciò che sono (senza il van), per cui, sì? Ahahahahah.

Una cosa per cui sei negata (che proprio non ti viene)
Cucinare. Non ho pazienza. Amo cucinare ma sono sempre affamata per cui non ho mai la pazienza di mettermi a cucinare cose sfiziose.

Hai un portafortuna?
Ho sempre con me un piccolo panda nello zaino. L’ho comprato anni fa con il mio migliore amico e l’ho messo nello zaino in una delle spedizioni, durante la quale sono stata fortunata e ho raggiunto la vetta, per cui ho iniziato a portarlo ogni volta. Ora, è un componente di ogni spedizione.

Cosa non avrai mai il coraggio di fare?
Tutte le attività tipo il bunjee jumping. Ho fatto skydiving una volta, non penso che lo farò di nuovo…ahahah. Sono super terrorizzata dalla sensazione di saltare nel vuoto, sono pessima in tal senso, mi blocco del tutto mentalmente.

Mare o montagna?
Montagna!!! Sicuramente! Ma sapete una cosa? Amo anche il tempo condiviso con mio fratello a fare surf al mare.

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3 Commenti

  1. Nulla di nuovo, però chiacchiere divertenti
    Penso farà una carriera da influencer di montagna, almeno finché sarà “giovanile”.
    Forse mi aspetto sempre nuove idee dai giovani e vedo solo spensieratezza superficiale.
    Chissà.

  2. Non resterà nella storia dell’alpinismo, né mi pare sia mai stato un suo obiettivo, ma mi pare tutt’altro che disprezzabile una ragazza che senza particolari mezzi e connessioni a trent’anni ha già messo assieme un curriculum hymalaiano, e si presenti con semplicità e leggerezza e senza ombre di autocelebrazioni. E non credo che abbia potuto farlo senza una passione, disponibilità alla fatica, determinazione e perché no, acume comunicativo (trovare sponsor con un dettaglio minuscolo come il rossetto ha una indubbia genialità) fuori dal comune!

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