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Una foto, 15 tramonti. L’eccezionale scatto che racconta il viaggio del Sole sul Monte Pelmo

Il Sole sorge a est e tramonta a ovest. Questa è un po’ la convinzione con cui si cresce, per poi scoprire che non sia proprio così. Che il Sole sorga e tramonta in punti differenti durante l’anno. Come se viaggiasse, quando in fondo siamo noi, piccoli terrestri, a muoverci attorno al grande astro. L’alba si verifica precisamente a est e il tramonto a ovest esclusivamente in corrispondenza degli equinozi (primaverile a autunnale). Ce ne accorgeremmo facilmente ad avere tempo e pazienza per identificare un punto di riferimento, ipotizziamo una bella montagna, e definito un punto di osservazione, seguire il vero e proprio viaggio che il Sole sembra compiere, lungo il contorno della vetta. Esattamente ciò che ha fatto Marcella Giulia Pace, insegnante ragusana di scuola primaria e appassionata di astrofotografia, che ha seguito il cammino del Sole al tramonto lungo il contorno del Monte Pelmo (3168 m), nelle Dolomiti di Zoldo, per giorni, sintetizzando 15 tramonti in un singolo scatto, che in gergo si dice “soligrafia”.

Una paziente attesa

La “soligrafia” ci mostra la sagoma del Monte Pelmo proiettata dal disco solare al tramonto. Per realizzarla, come racconta Marcella Pace sul suo sito di divulgazione scientifica www.greenflash.photo, “dal 12 gennaio 2018, ogni giorno, ho atteso che il Sole si mettesse alle spalle del Monte Pelmo. Usando un filtro astrosolare, ho scattato nel momento stesso in cui il Sole ha toccato il bordo della roccia. Ogni giorno il Sole, proprio come un pittore romantico, ha svelato nuovi pezzi del profilo della montagna. Alla fine, ho composto la silhouette come se fosse un puzzle.”

L’immagine finale è la somma di 15 diversi tramonti, tra il 12 e il 21 febbraio. E sì, la matematica non è un’opinione quindi cerchiamo di capire il perché della discrepanza. In alcuni giorni le nuvole hanno impedito di acquisire scatti idonei. In altri, in particolare l’11, il 16, il 20 e il 22 febbraio, l’astrofotografa è riuscita a inserire più immagini del medesimo tramonto “perché l’inclinazione della roccia era parallela al percorso del Sole.”

“In particolare – sottolinea Marcella – , il 15 febbraio il Sole, come un alpinista, è tramontato trascinandosi per tutto il fianco destro del Pelmo.

Per tutto il periodo di osservazione, la posizione di scatto è rimasta la medesima.

Una passione per le montagne e il cielo

Ma come è nata in Marcella Giulia, originaria di Ragusa, la passione per il Monte Pelmo? Abbiamo deciso di contattarla per toglierci questa curiosità e chiederle anche qualche dettaglio in più sulla realizzazione dello scatto-puzzle.

Ci puoi raccontare come è nata l’idea della soligrafia del Pelmo?

Iniziamo col dire che sono una fotografa anche di tramonti. Ho vissuto la maggior parte della mia vita in Sicilia, dove sono nata, ma per un periodo mi sono dovuta trasferire per lavoro in Dolomiti, altra zona d’Italia di cui sono particolarmente appassionata. Nel corso degli anni, in Sicilia, più volte mi sono trovata a realizzare dei lavori legati alla meccanica celeste, al movimento del Sole durante l’anno. Ad esempio scattando ogni giorno al tramonto una foto nell’istante in cui il Sole sta per lambire la linea dell’orizzonte. Una collezione di scatti realizzata in questo modo restituisce a posteriori una linea sull’orizzonte di tanti Soli che si spostano rispetto all’ovest: verso nord, se ci si avvicina al solstizio d’estate, verso sud se ci si avvicina al solstizio d’inverno. In Cadore ho scelto una casa che guarda a sud-ovest verso il Monte Pelmo e osservando la montagna, ho notato che il Sole al tramonto toccasse il fianco sinistro della montagna. Eravamo vicini al solstizio d’inverno per cui mi sono detta ‘adesso il Sole ogni giorno tornerà indietro, spostandosi verso ovest’. Quindi mi è venuta l’idea di fotografarlo ogni giorno al tramonto, così che potesse restituirmi in questo spostamento verso destra, il profilo delle guglie e delle vette del Pelmo.

L’immagine che vediamo è quindi una somma di tanti scatti?

Unendo le immagini come un puzzle, dopo circa un mese e mezzo sono riuscita a ottenere tutta la sagoma della montagna. La differenza di riprendere un tramonto sul livello del mare e in montagna sta nella possibilità di prevedere il momento. Al mare so che all’ora X il Sole tramonterà sulla linea dell’orizzonte marino e quindi mi faccio trovare pronta lì. Ma in montagna l’orizzonte non è una linea, sono i profili delle montagne, quindi non è un appuntamento facilmente prevedibile in termini orari. Il tramonto sarà dettato dall’altezza di ogni guglia, soprattutto in Dolomiti, montagne che appaiono fortemente seghettate, diventa molto difficile. Quasi imprevedibile. Ora, con gli scatti acquisiti, ognuno dei quali ha segnata una certa data e una certa ora, diciamo che potrei essere facilitata se volessi ripetere le acquisizioni in un altro inverno. nei medesimi giorni.

Quindi sei stata tutti i pomeriggi ad attendere un attimo fuggente?

Esatto, perché il momento giusto per scattare era quello in cui sul disco solare si proiettavano le guglie del Pelmo (ogni Sole se vedete le singole immagini, contiene un pezzetto del profilo del Pelmo). Vorrei sottolineare che per realizzare gli scatti è stato necessario utilizzare un filtro perché fotografare il Sole a quella altezza risulta molto abbagliante. Da cui l’immagine che vedete, nera, con i dischi solari in arancio. Ho utilizzato inoltre un teleobiettivo.

Facciamo un passo indietro, sei nata e vissuta per gran parte della tua vita in Sicilia. La passione per la montagna, in particolare per le Dolomiti cui facevi cenno prima, come e quando è nata?

Non so bene come sia nata, forse per merito dei cartoni animati che vedevo da bambina, come Heidi, immaginandomi mondi stupendi completamente diversi dal mio. E mio padre mi mandava spesso in vacanza nelle colonie dell’Eni a Borca di Cadore, esperienze che hanno rafforzato il mio amore per la montagna e in maniera più generale per il cielo, per l’alto. Una passione che credo sia innata un po’ in tutti. Da insegnante noto un grande interesse dei bambini per il cielo e le stelle. Io credo di essermi portata dietro questa passione, crescendo, e ho fatto di tale passione una parte della mia professione.

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