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Trento Film Festival, scopriamo il Manifesto e il Paese Ospite della 71esima edizione

La primavera si avvicina a passi veloci ed è tempo di prepararsi al ritorno dell’appuntamento con il Trento Film Festival, che giunge quest’anno alla 71esima edizione. Questa mattina, presso la Sala Calepini della Camera di Commercio di Trento, si è svolta la conferenza stampa di presentazione del Manifesto e del Paese Ospite. Andiamo a scoprirli insieme.

“Destinazione… Etiopia”: lo sguardo del Festival torna sull’Africa

Dopo l’edizione speciale della 70ª edizione, che aveva trasformato Destinazione… in un viaggio fantascientifico nel tempo e nella storia del Trento Film Festival, la seguitissima sezione torna nel 2023 a esplorare paesaggi e culture del pianeta, rivolgendo lo sguardo all’Etiopia.

“La scelta di dedicare la sezione Destinazione… all’Etiopia vuole invitare lo spettatore, per la seconda volta dopo il successo della selezione dedicata al Marocco nel 2019, a confrontarsi con immagini e storie dal continente africano, scoprendo paesaggi e tradizioni di un Paese unico e affascinante, e affrontando fenomeni geopolitici epocali, ignorati o sottovalutati dalla lettura troppe volte miope proposta in Europa e in Occidente”, spiega Sergio Fant, responsabile della programmazione cinematografica del Trento Film Festival.

Con un’altitudine media di 1.330 metri sul livello del mare, l’Etiopia è uno dei Paesi più alti del pianeta. La sua vetta più alta è il Ras Dascian che raggiunge i 4.533 metri, mentre Addis Abeba, a 2.355 metri, è la quarta capitale più alta al mondo. All’interno del continente africano, con le sue crisi e problematiche, l’Etiopia rappresenta un caso particolarmente attuale, e drammatico: il 12 novembre scorso è stato firmato l’armistizio tra governo etiope e Fronte popolare di liberazione del Tigrai, la regione a nord del paese dove dal novembre 2020 era in corso un conflitto tra forze federali e autorità locali, in una delle peggiori crisi umanitarie mondiali recenti.

“Tutto questo in un Paese in cui la bellezza del paesaggio, con le sue verdeggianti montagne, sorprendenti per chi immagina un Corno d’Africa brullo e desertico, racconta di comunità dalle tradizioni millenarie, con legami profondi con un territorio che, se non fosse depredato da interessi locali e globali, rappresenterebbe una risorsa naturale unica nel continente”, prosegue Fant.

Astraendo dall’attualità per guardare alla storia, il progetto di Destinazione… Etiopia giunge a maturazione proprio quando il recente centenario della marcia su Roma, e dell’avvento del regime di Mussolini, rendono prezioso il contributo che il Festival può dare anche alla riflessione post-coloniale, e alla conoscenza di territori e popoli vittime delle mire imperialiste del fascismo. Il programma cinema ed eventi di Destinazione… Etiopia ha ricevuto il Patrocinio della Repubblica Federale Democratica d’Etiopia.

La selezione cinematografica

Tutti questi motivi di interesse non potrebbero essere articolati ed esplorati, in assenza di opere capaci di riflettere la complessità ma anche il fascino del Paese, di ritrarne i volti e le storie. Questa Destinazione… Etiopia è possibile proprio grazie all’affiorare nei festival internazionali di alcune apprezzate opere sia di registi stranieri, che di autori etiopi spesso formatisi all’estero, come nel caso del pluripremiato Faya Dayi (Etiopia/Stati Uniti/Qatar, 2021) di Jessica Beshir: girato ad Harar, la città rurale in cui è cresciuta la regista, documenta la coltivazione e il commercio del khat, la tradizionale pianta stimolante etiope, attraverso lo sguardo di un gruppo di ragazzi e straordinarie immagini in bianco e nero.

L’immersione nel paesaggio etiope prosegue con Marcher pour Genna (Belgio, 2018) di Frédéric Furnelle e Olivier Bourguet, racconto del pellegrinaggio tradizionale degli ortodossi etiopi verso la località di Lalibela, durante decine di giorni attraverso i monti Simien e una natura grandiosa, e con Lamb (Etiopia/Francia/Germania/Norvegia, 2015) di Yared Zeleke, unico lungometraggio narrativo della selezione, che vede protagonista il piccolo Ephraim in un avventuroso viaggio attraverso l’Etiopia, per sfuggire allo sfruttamento, tornare dalla famiglia e salvare il suo inseparabile agnello.

Centrale nel programma sarà il ruolo delle donne etiopi nelle loro comunità, e nell’immaginare un futuro per il paese. A loro sono dedicati Among Us Women (Germania/Etiopia, 2021) di Sarah Noa Bozenhardt e Daniel Abate Tilahun, incentrato sul personale di un centro sanitario in una zona rurale dell’Etiopia, in lotta contro la mortalità materna, e Stand Up My Beauty (Svizzera/Germania, 2021) di Heidi Specogna, protagonista una cantante azmari di Addis Abeba, che sogna di raccontare con la sua musica la vita delle donne etiopi, le cui storie ci guidano alla scoperta di un paese in rapida evoluzione.

Da montagne e aree remote ci si sposterà alle periferie di Addis Abeba: Anbessa (Etiopia/Italia/Stati Uniti, 2019) di Mo Scarpelli le esplora attraverso la crescita di un ragazzino in bilico tra antico e moderno, tra città e natura; mentre Rift Finfinnee (Germania, 2020) di Daniel Kötter conduce lo spettatore in un viaggio tra geografia, architettura e vita quotidiana, seguendo i lavoratori agricoli ed edili della zona est della capitale, per una riflessione sull’urbanizzazione delle società africane.

In programma anche un rilevante contributo italiano, con i cortometraggi Africa bianca di Filippo Foscarini e Marta Violante (Italia, 2020) e Mud Road di Francesco De Giorgi (Italia, 2019), e il documentario-saggio Negus (Italia, 2016) diretto dal duo artistico italiano Invernomuto (protagonista il leggendario musicista Lee “Scratch” Perry, recentemente scomparso), che esplora la convergenza di storia, mito e magia attraverso le complesse e conflittuali eredità dell’ultimo imperatore dell’Etiopia, Haile Selasie I, tra Italia, Etiopia e Jamaica.

Il programma eventi

Come ogni anno, alla ricca selezione cinematografica dedicata al Paese ospite si affiancheranno molti eventi e incontri. Condotto dalla cantante e attrice Saba Anglana, accompagnata dalle musiche e illustrazioni sonore di Fabio Barovero, il pubblico potrà avventurarsi in un viaggio fatto di narrazioni, canzoni e suggestioni musicali alla scoperta dell’Etiopia delle origini, terra dalla cultura antichissima, preservata dalla morfologia protettiva degli altipiani.

In collaborazione con PAMS Foundation, per tutti gli appassionati di natura e animali selvatici, un appuntamento dedicato ai gelada, le “scimmie alpiniste” più famose del mondo, con la primatologa Elisabetta Palagi, professoressa associata presso il Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa.

Spazio anche alla letteratura, con la presentazione di La vita a modo mio (Edizioni Settecolori), avvincente biografia dell’ultimo grande esploratore inglese, Wilfred Thesiger, figura leggendaria per i suoi viaggi in alcuni dei luoghi più inaccessibili della terra. Stefano Rossi dialogherà con Stenio Solinas, direttore editoriale di Settecolori, in un incontro realizzato in collaborazione con CCI – Centro per la Cooperazione Internazionale.

Immancabile una mostra documentaristica, che sarà dedicata al lavoro della comunità imprenditoriale italiana nel dopoguerra in Etiopia. L’Italia e l’Etiopia vantano una lunga e antica storia comune, intervallata in questi ultimi 150 anni sia da buone e fruttuose relazioni che da guerre di aggressione provocate dalle mire espansionistiche italiane che hanno definitivamente avuto termine il 5 maggio 1941 con la vittoria etiope condotta dall’imperatore Haile Sellasie I. La mostra è a cura di Carmelo Giordano, Antonella Loliva, Olga Montuori e Giampiero Angelini.

Un Manifesto a firma di Lorenzo Mattotti

Un altro nome di primo piano del mondo dell’illustrazione si aggiunge all’ormai lunghissimo elenco di autori che hanno firmato il Manifesto del Trento Film Festival: è quello di Lorenzo Mattotti, autore che vive e lavora a Parigi, dal tratto inconfondibile il cui universo artistico spazia ormai, senza soluzione di continuità, tra fumetto, pittura, illustrazione e cinema d’animazione. Saranno le montagne candide, i prati verdi e il cielo azzurrissimo dell’opera di Mattotti a rappresentare lo spirito di un Festival che, festeggiati i settant’anni nel 2022, ritornerà ad animare i cinema, le piazze e tanti luoghi di Trento dal 28 aprile al 7 maggio 2023.

Il Manifesto della 71esima edizione

“Con il Manifesto di questa 71ª edizione possiamo dire che si chiude una sorta di trilogia, che era iniziata con Gianluigi Toccafondo e poi proseguita, nell’anno del Settantesimo, con Milo Manara. Una trilogia di opere di grandi autori italiani, che – ognuno col suo stile e la sua poetica – hanno messo al centro il complesso rapporto tra l’uomo e la natura”, spiega il Presidente del Trento Film Festival Mauro Leveghi. “Dopo il lupo di Toccafondo, che ululava alla luna e forse parlava all’uomo, e l’ondina di Manara, chiusa nella sua dimensione mitologica e fiabesca, che guardava con diffidenza all’umanità che la insidiava, Mattotti sembra proporci una visione conciliante e pacificata della presenza dell’uomo in montagna. Le proporzioni chiariscono i ruoli, i colori suggeriscono la possibilità di un equilibrio, le linee sembrano indicare che tante possono essere le strade da percorrere verso il futuro, ma che il cammino dell’uomo, citando Alex Langer, dev’essere più lento, più profondo, più dolce di quanto non sia stato fino ad oggi.”

“Siamo onorati di aver potuto collaborare con Lorenzo Mattotti, un autore la cui traiettoria artistica ha intrecciato molte volte il mondo del cinema, fino alla realizzazione del manifesto della 79ª Mostra del cinema di Venezia nel settembre scorso. Ci piace ricordare con orgoglio che il Trento Film Festival è la seconda rassegna di cinema più longeva d’Italia, seconda solo a Venezia, quindi è una di quelle coincidenze che Jung avrebbe definito significative, ricche di significati simbolici e forti emozioni”, racconta la Direttrice del Festival, Luana Bisesti. “Abbiamo chiuso da poco più di un mese l’anno del Settantesimo: un’edizione lunga un anno, e anche di più, considerato che la mostra Scalare il tempo è ancora aperta a Le Gallerie, e che in quella sede il 10 marzo presenteremo il libro realizzato in collaborazione con la Fondazione Museo Storico del Trentino. Ma il nostro sentiero non si chiude sicuramente qui, e siamo pronti per riempire Trento di proiezioni, presentazioni letterarie, laboratori per bambine e bambini, serate alpinistiche, tutti appuntamenti con un altissimo livello di originalità, che è la caratteristica più significativa del Trento Film Festival, da sempre abituato a creare, sperimentare e innovare format e contenuti.”

Per permettere al pubblico di “acclimatarsi” alle alte quote dell’edizione 2023 del Trento Film Festival, ritornano i classici appuntamenti degli Avvicinamenti, che quest’anno dal 6 marzo al 4 aprile alterneranno cinema e letteratura e il cui programma sarà comunicato nelle prossime settimane

Svelate anche le date dell’edizione di Bolzano, confermata nella sua collocazione primaverile dal 5 al 10 giugno grazie alla collaborazione con la Provincia e il Comune di Bolzano, nell’ambito della quale riparte il Natura Short Film Contest, un concorso di cortometraggi organizzato dall’associazione BeYoung. Per info: www.naturashortfilm.it .

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