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Bentornato inverno! La magia di Alpi e Appennini sotto la neve

Bentornato inverno, o forse, a ben pensarci, sarebbe il caso di rivolgere un benvenuto a una stagione che quest’anno è sembrata non avere intenzione di prendere il via. Dopo settimane di incessante predominanza dell’anticiclone, caratterizzate da temperature fuori norma e siccità, la dama bianca è arrivata. E nonostante sia stata annunciata con il giusto anticipo dagli esperti di meteorologia, tocca ammettere che ci abbia lasciati stupiti. La verità, come ci evidenziava Filippo Thiery alla vigilia del treno di perturbazioni che hanno interessato la Penisola nell’arco degli ultimi 10 giorni, è che di fronte a inverni “caldi” sempre più frequenti, si finisca per considerare anomalo ciò che dovrebbe essere la normalità, quali nevicate copiose nel mese di gennaio. Sarà che ci stiamo abituando a vederla sempre meno, sarà che di per sé la neve è sempre foriera di meraviglia, ma non si può che restare a bocca aperta di fronte agli scenari che ci sta regalando in questi ultimi giorni, dalle Alpi agli Appennini, fino alle isole. Di seguito una manciata di scatti in grado di raccontare senza parole tale magia.

A colpo d’occhio risulta chiaro che a beneficiare maggiormente delle precipitazioni nevose dell’ultima settimana sia stato l’Appennino, ricoperto di neve fino a quote collinari, in particolare verso il versante adriatico. Su alcune zone tra Umbria, Lazio, Abruzzo, Marche ed Emilia Romagna in poche ore è stato abbondantemente superato il mezzo metro di accumulo, toccando anche il metro in alcune località. Una neve arrivata “tutta assieme” che ha visto accompagnarsi all’incanto non pochi disagi, da blackout elettrici alla chiusura di strade e passi di montagna. Una neve, che nonostante i suoi risvolti negativi, bisogna augurarsi che torni ancora nelle prossime settimane. Rubando una ulteriore citazione rilasciataci da Thiery, quella che stiamo giocando con l’inverno è una partita di cui abbiamo già perso il primo tempo. Importante per ristabilire gli equilibri naturali e scongiurare una crisi idrica nei mesi estivi è che il secondo tempo vada meglio.

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2 Commenti

  1. la cosa triste e’ che queste tardive nevicate di gennaio vengono usate dai negazionisti climatici per affermare che il cambiamento climatico e’ una bufala.

    1. Voi e sto cambiamento climatico che ossessione! La paleoclimatologia ormai effettua in maniera precisa un’analisi climatica terrestre attraverso la quale si sono potuti individuare dei cicli climatici precisi che si ripetono nel tempo con intervalli di tempo alquanto regolari. Ad esempio si distinguono quelli che hanno durata di milioni di anni (Ere Glaciali, Ere Interglaciali). Il clima cambia sì ma l’ha sempre fatto da 4 miliardi e mezzo di anni!

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