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Dopo la denuncia per il bivacco sul Monte Bianco, tutti contro il sindaco: l’alpinismo resisterà al populismo

La vicenda dei due alpinisti minacciati di denuncia dal sindaco di Saint Gervais Jean-Marc Peillex per aver bivaccato in vetta al Monte Bianco in queste settimane è andata avanti. In realtà non tanto nei fatti, l’unico rilevante è che Peillex ha effettivamente denunciato i due, ma piuttosto nella discussione che si è molto inasprita. La questione legale, ricordiamo, riguarda la violazione del divieto di bivacco sulla vetta del Monte Bianco in base all’ordinanza prefettizia del 1° ottobre 2020 che ha come obiettivo la protezione dell’habitat naturale della montagna.

Le associazioni alpinistiche francesi contro il sindaco

In difesa dei due alpinisti Alexis Romary e Axel Deambrosis-Larcher si sono ben presto espresse molte associazioni alpinistiche ricordando al sindaco che la pratica del bivacco fa parte integrante dell’alpinismo.

“Il sindaco di Saint-Gervais attacca l’essenza stessa dell’alpinismo sono state le parole di Dorian Labaeye, presidente del Sindacato nazionale delle Guide di Montagna – SNGM francese, che aggiunge: “Se il sindaco definisce questi due giovani ‘teppisti’ per aver realizzato il loro sogno in modo sano, allora anch’io sono dalla parte dei ‘teppisti’, come, immagino, un gran numero di alpinisti”.

Pensavamo di aver visto, sentito e letto di tutto in questa triste estate del 2022, in cui il cambiamento climatico ha segnato la trasformazione del massiccio del Monte Bianco in un fossile del futuro. Senza contare gli sfoghi del sindaco di Saint Gervais autoproclamatosi ‘sindaco del Monte Bianco’, che non smette di stigmatizzare costantemente gli alpinisti che vengono da tutto il mondo per scalare le Alpi. Alcuni innocui sognatori sono l’oggetto della sua furia. La loro colpa? Pensare che l’alpinismo è ancora un luogo di avventurasono invece le dure parole di commento alla vicenda da parte del Comité Alpinisme Unesco Francia.  “La salita è stata effettuata in autunno, quando tutti gli impianti di risalita erano stati chiusi come anche tutti i rifugi, che non sono più sorvegliati. […] Ci si chiede quale sia l’impatto ecologico di un bivacco solitario sul Monte Bianco in questo periodo dell’anno…” continua il Comitato, ricordando come il riconoscimento UNESCO dell’alpinismo impone agli Stati, inclusa la Francia che tra l’altro ha proposto la mozione, di garantire agli alpinisti libero accesso alle montagne. “Cosa serve ancora perché l’alpinismo sia finalmente rispettato? Per quanto tempo ancora dovremo sopportare le critiche violente del sindaco di St Gervais-les-Bains che danneggiano l’immagine dell’alpinismo? Anche questa volta, ha toccato il ridicolo. L’alpinismo entra in una fase di resistenza. Contro il prurito normativo, contro il populismo, che la storia ricorderà essere nato a St Gervais-les-Bains” sono le forti parole con cui si conclude il comunicato.

Il commento dei due alpinisti

“Dubitiamo che il nostro impatto ambientale sia commisurabile a quello degli elicotteri turistici che sorvolano tutto il giorno questo fragile sito. Siamo rimasti sorpresi dalle osservazioni diffamatorie del sindaco di Saint-Gervais. Siamo rimasti discreti fino a questa denuncia. Chi cerca visibilità alla fine?” sono invece le parole dei due accusati Alexis Romary e Axel Deambrosis-Larcher rilasciate al quotidiano francese AlpineMag.

Una petizione contro il sindaco

Sul punto delle reali intenzioni di questo perpetuo accanimento del sindaco di Saint-Gervais si è espressa un’altra associazione francese, il Sindacato interprofessionale della montagna – SIM accusando Peillex di stare utilizzando la “sua” via normale al Monte Bianco “come trampolino politico e mediatico facendo “scalpore su tutto e per tutto, senza discernimento, misura o coerenza – anche a costo di moltiplicare ‘le uscite di pista’ e a rischio di screditare il modo in cui svolge la sua funzione di funzionario eletto”. Allo scopo di frenare questo eccesso di azioni giudiziarie da parte del sindaco (tra le vittime recenti c’è addirittura Christophe Profit, reo di avere tolto dei molto criticati paletti da neve sulla via normale del Bianco) è stata avviata anche una petizione che ha raccolto a oggi più di 1700 firme.

La reazione del sindaco

Quello a cui si sta assistendo in queste settimane è un rovesciamento dei ruoli degno delle migliori commedie dell’arte e che vede ora sul banco degli imputati lo stesso Jean-Marc Peillex, il quale ha ovviamente reagito con i soliti toni in un’intervista ad AFP: “Queste persone mi fanno schifo. Dovrebbero essere loro a denunciare questo scandalo, invece difendono il business dell’alpinismo“.

Parole che dimostrano per l’ennesima volta che il signor Peillex non ha davvero mai capito nulla di alpinismo.

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9 Commenti

  1. Ehhh caro Sindaco, dalle mie parti si usava dire:” non sputare in cielo che prima o poi ti ritorna tutto addosso”!

  2. Populismo? Ma cosa c’entra il populismo? La mentalità di questi politici che fanno a gara per estendere divieti, limitazioni e trasformare il mondo in una prigione è, è stata e sarà sempre frutto dell’ esatto contrario del populismo, ovvero il globalismo. L’ abbiamo visto questo durante il periodo del deliriovirus e attualmente con le varie imposizioni pseudo-ambientaliste fino all’ idea, che si sta già attuando, attenzione, di farci mangiare gli insetti.
    Non sto qui a dire che il populismo sia meglio del globalismo, ma che se non capiamo bene con chi abbiamo a che fare…d’ altra parte l’ accusa di populismo viene da un cosiddetto comitato che risponde all’ Unesco, quindi ai globalisti,che, in quanto a llimitazioni e cosiddette “restrizioni” se ne intendono. Dove sia possibile collocare politicamente il sindaco in questione non mi interessa un gran che, è chiaro che si tratta di dichiarazioni che poco hanno a che fare con la politica nel senso migliore del termine. Cerca forse notorietà.

  3. Il problema non è il fatto di poter fare o meno una cosa. Il problema di oggi è che si sente il bisogno di farsi pubblicità sui social. Dormo in cima al Bianco in tenda? Lo faccio e poi lo racconto ai miei amici, amici reali non followers del picchio. Non ci sarebbero tutte queste storie MA soprattutto ci sarebbe molta più libertà.

  4. Mi sembra che anche questo sindaco, come ogni “bravo” politico, faccia il suo mestiere proteggendo gli interessi economici di professionali e altri che vivono nel suo territorio.
    Tutto il resto sono chiacchiere sue e degli interessati per mettersi in mostra ed ottenere consenso nella loro azione.
    Da noi ci sono esempi molto più eclatanti, ma poco criticati.

  5. Sarebbe bastato dire che avevano bivaccato sul versante italiano della vetta del monte bianco… Il colpo di grazia al sindaco! 😀 😀 😀

    1. Esatto, giusto per ricordare al sindaco e alla maggior parte dei francesi (cartografi inclusi), che la vetta è metà loro e metà nostra…

  6. basta vedere che è un candidato di Macron, e già è possibile farsi un idea dell’humus culturale da cui proviene

  7. Con tutto il dovuto rispetto ma mi sembra sbagliato parlare di „populismo“! Il bivacco in quota è una pratica comunissima in montagna e anzi fu proprio la prima ascesa al Monte Bianco di Balmat e Paccard a provare che bivaccare in quota era fattibile quando molti pensavano che il corpo umano non avrebbe retto al freddo di un bivacco in quota!
    Se invece il problema è la pubblicazione sui social, beh, che il sindaco si svegli, siamo nel 2023!! Se lui crede di vivere ancora nel 1950 allora che chiuda la città è proibisca a chiunque nato dopo il 1980 di accedere alla sua città è al suo territorio comunale!

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