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Juan Carrito di nuovo protagonista sui social. Il PNALM “Non è una star, è un orso!”

Se venisse stilata una classifica dei personaggi attualmente più celebri dell’Appennino, includendo anche i 4 zampe, senza dubbio il primo posto del podio verrebbe occupato da Juan Carrito. Ormai non serve neanche evidenziare “l’orso marsicano” Juan Carrito, basta un semplice “JC” per comprendere di chi si stia parlando. Il figlio problematico dell’orsa Amarena, caratterizzato da una spiccata confidenza nei confronti dell’essere umano, si è reso protagonista negli ultimi 2 anni di innumerevoli episodi – da furti golosi a razzie nei pollai, da incontri con i cani a passeggiate per i vicoli dei paesi abruzzesi – raccontati sui social con testimonianze fotografiche e video, che lo hanno reso una celebrità inconsapevole.

Il doppio tentativo (fallito) di allontanamento dai centri abitati della zona di Roccaraso, con trasferimento in elicottero a centinaia di chilometri di distanza, prima tra i monti del PNALM (Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise) e poi “in riformatorio” nel Parco della Maiella è stato seguito “dagli spettatori da casa” al pari di una serie TV, vivendo nell’attesa dell’episodio successivo per scoprire se il protagonista avrebbe scelto di intraprendere una nuova vita in natura o avrebbe preferito tornare “a casa”. E come accade al termine della stagione di una serie, è diventato naturale finire per chiedersi, dopo un certo periodo di assenza di notizie, “chissà che combina Juan Carrito?”.

Dopo mesi di silenzio, di recente JC è riapparso sui social, grazie a un nuovo video della serie che ne mostra l’incontro con alcuni cani da pastore. Occasione che il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise ha voluto sfruttare per invitare a una riflessione collettiva, sintetizzabile come segue: Juan Carrito non è una star, è un orso.

Juan Carrito non è una star!

Nei giorni scorsi, sui social del PNALM è stato diffuso un lungo messaggio, da leggere attentamente, per tornare un po’ con i piedi per terra, per riprendere coscienza di chi sia Juan Carrito.

“In questi giorni, Juan Carrito è tornato a far parlare di sé – scrive il PNALM – . Dopo molti mesi relativamente tranquilli in cui ha passato la gran parte del suo tempo a fare semplicemente l’orso, nelle ultime settimane è stato avvistato con maggior frequenza a Roccaraso (AQ) e dintorni dove in alcuni casi ha continuato a trovato anche facile accesso a rifiuti riposti in cassonetti dell’immondizia non certo a prova d’orso. Ma riflettendo in maniera più accurata, forse, non è Juan Carrito che fa parlare di sé.”

“Forse, sarebbe più corretto parlare di noi esseri umani e di tutti quei comportamenti non corretti che ci allontanano continuamente da una coesistenza consapevole con l’orso e più in generale con la fauna selvatica tutta – chiarisce il Parco – . Purtroppo invece, complici i social, si continua a parlare di Juan Carrito come fosse un peluche o un animale domestico, ci si inoltra in sofisticate spiegazioni di etologia dimenticandosi che i cani, per legge, vanno sempre tenuti al guinzaglio e, infine, ci si dimentica di vivere nella terra degli orsi, salvo quando questi ultimi servono per farsi pubblicità, e non si mettono in sicurezza gli attrattori alimentari per evitare che Carrito, o altri orsi, possano essere attirati nei centri abitati.”

Juan Carrito non è una star – tuona il PNALM – Juan Carrito è un orso. Un animale simbolo della sua specie, testimone di quanto il futuro degli orsi marsicani sia legato alle nostre decisioni e alle nostre quotidiane e semplici azioni. Non smetteremo mai di ripeterlo: vivere con gli orsi impone consapevolezza e responsabilità da parte di tutti, proprio tutti.”

Gli errori da evitare

Fatte tali premesse, il Parco elenca 5 regole comportamentali che ognuno dovrebbe impegnarsi a seguire per favorire una convivenza sana tra uomo e orso marsicano, che si tratti di JC o suoi simili. “Se affermiamo di amare l’orso allora, a Roccaraso, nel Parco e in tutto l’Appennino, seguiamo poche semplici regole comportamentali per una convivenza fatta di rispetto e responsabilità”.

  1. La sua vita non è un reality: incontrare un orso è un esperienza unica. Capiamo bene che la voglia di raccontarlo in un post è irrefrenabile ma pubblicare la foto, svelare il luogo e l’orario dell’avvistamento avrà come risultato quello di far accorrere molte (troppe) persone a “caccia” di un altro incontro.
  2. Chi lo ama non lo segue: seguire un orso, sia a piedi sia in auto, è quanto di più sbagliato tu possa fare per il suo benessere, la sua sicurezza… E anche per la tua. Sarai motivo di stress e di potenziale pericolo per l’animale. Non ci credi? Pensa se fosse lui a seguire te…
  3. Fai un passo indietro: se ti accorgi di essere in prossimità di un orso, non pensare a prendere il telefono ma allontanati immediatamente lasciandogli spazio!
  4. Ascolta sempre le indicazioni del personale di sorveglianza: in caso di presenza di orso nei paesi o per strada, segui sempre le indicazioni Guardiaparco e Carabinieri Forestali giunti sul posto per monitorare e gestire la situazione.
  5. In macchina vai piano: l’investimento è tra le prime cause di mortalità per gli orsi. Per favore modera sempre la velocità.

Si ricorda che per qualsiasi segnalazione riguardante la fauna selvatica nel Parco i numeri da contattare sono i seguenti:

  • Servizio di Sorveglianza del Parco: Tel. 0863/9113241
  • Carabinieri Forestali: Tel. 1515
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