Arrampicata

Adam Ondra e Jakob Schubert in azione a Flatanger. Obiettivo: il primo 10a al mondo

Lo scorso settembre i due campioni d’arrampicata Adam Ondra e Jakob Schubert hanno unito le forze per tentare di realizzare un progetto grandioso, giustamente ribattezzato Project Big, nella grotta di Flatanger, laddove Ondra, nel 2017, ha liberato Silence, il primo 9c al mondo. La via su cui hanno iniziato a lavorare risulta più difficile della stessa Silence, con un grado stimato almeno di 9c, se non addirittura 10a. A raccontare i primi passi mossi insieme sulla roccia di Flatanger nei mesi scorsi sono due video, uno a cura di Adam, l’altro di Jakob

Adam Ondra e la passione per Flatanger

“Quando la gente mi chiede quale sia la falesia migliore del mondo o la mia preferita, è davvero difficile fornire una risposta – scrive Adam a commento del video dedicato alla Flatanger Cave, ai progetti che qui ha già portato a termine, Change e Silence, e al sogno di completare il Project Big – . Mi piace la varietà e mi piace viaggiare. Ma se devo scegliere solo una falesia, la risposta è solo una per me: Flatanger, in Norvegia. E la ragione dietro tale risposta? Sicuramente le forti emozioni che mi legano al luogo. E sono sicuro che questo posto abbia una energia così forte che è possibile apprezzarla anche attraverso la lente di una videocamera.”

Nei circa 10 minuti di video, Adam racconta le origini del Project Big, tornando indietro nel tempo al 2016, quando si è trovato di fronte a una doppia opzione: tentare un progetto grande (appunto il Big) e uno duro (Project Hard). Il primo in grado di intimidire per la sua grandezza, “così lungo, con così tanti e diversi passaggi boulder”, una via che richiede potenza ma anche resistenza. Di fronte al timore di non farcela, si è cimentato sull’opzione Project Hard, “che sapevo sarebbe stato super difficile” ma in sostanza caratterizzato da un unico problema boulder. Quel Project Hard si sarebbe trasformato in Silence, la via di arrampicata sportiva più difficile al mondo.

Restava dunque in sospeso il mostruoso Project Big, stimato già allora più difficile di Silence. “Il Project Big è sempre rimasto lì, nel fondo della mia mente, col pensiero fisso che la vera linea della grotta di Flatanger non fosse Silence, ma Project Big. E dunque dovevo smetterla di sentirmi intimidito da quel progetto e decidermi a fare un tentativo serio.”

Adam si è fatto coraggio e ha chiamato in squadra Jakob Schubert. I due hanno iniziato a sondare la via, senza riuscire in questa prima fase a completarla. Ma la percezione ora è che si possa fare. “Sarà una cosa grandiosa – si legge in chiusura di video – , ci attende una grande avventura. Stay tuned”.

La versione di Schubert

E cosa ne pensa invece il compagno di questa avventura a due appena iniziata? “Ci sono tante vie grandiose a Flatanger, ma questo resta il progetto principale da completare”, dichiara Schubert nel video che lo vede protagonista, paragonando il lavoro di analisi del percorso e di studio della tattica giusta a una partita di scacchi. Il Project Big viene descritto come una via difficile, difficilissima e lunghissima, che “attraversa tutta la grotta”, una linea “da pazzi”, che lo ha visto in un primo momento temere di non essere all’altezza. “Che diamine, è impossibile”, il primo pensiero, che ha lasciato successivamente spazio alla voglia di mettersi in gioco.

Unire le forze con Adam si è rivelata essere un’ottima soluzione, un aiuto nell’affrontare le difficoltà, la stanchezza, con un po’ di sano divertimento, con la possibilità di confrontare i rispettivi stili di arrampicata, imparare l’uno dall’altro, trovare le migliori opzioni per avanzare. A porre un freno ai tentativi dei due climber instancabili è stato a un certo punto il meteo avverso. Pioggia e nebbia hanno inevitabilmente inumidito la roccia della grotta, rendendo ancor più complesso l’avanzamento. Condizioni in cui, come sottolineato da Schubert, “non è possibile pensare di liberarla” (con ironia Adam commenta che in certe circostanze è bello essere in due per piangersi addosso insieme).

Ma dopo il maltempo è tornato il sereno. Una mezza gioia, in quanto il sole è sì in grado di asciugare le prese ma altera la percezione delle forme della roccia elaborata mentalmente in condizioni di ombreggiamento. I due climber hanno condotto alcuni tentativi in solitaria, lottando contro un senso crescente di frustrazione, altri insieme, supportandosi a vicenda, ma in nessun caso il Project Big è parso volersi lasciar conquistare. Non questa volta. Ma come anticipato dal video di Ondra e confermato da questo secondo di Schubert, risulta evidente che i due campioni siano davvero sulla buona strada. “Si tratta in ogni caso di una via che voglio completare nella mia vita”, conclude Schubert. E dunque non resta che attendere un nuovo capitolo di questa grande avventura.

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