Curiosità

7 curiosità sul muschio

Quando pensiamo al muschio vengono subito in mente i tappeti verdi e morbidi che vediamo nei boschi, o quello che troviamo nei presepi. Proviamo a conoscerlo meglio!

Non il muschio, ma I muschi

Sotto questo nome comune delle piante briofite della classe dei muschi si raggruppano circa 14.000 specie: di piccole dimensioni, crescono in masse compatte, generalmente verde intenso, un po’ in tutto il mondo. Amano i terreni umidi, le rocce, i tronchi d’albero, tutti substrati che ricoprono come un morbido tappeto.

Secco o morto?

Durante i periodi di siccità i muschi sembrano seccarsi, ma non muoiono: diventano di color giallo-ocra-rossiccio, sopravvivono grazie all’umidità atmosferica e si rivitalizzano alle prime piogge, tornando al caratteristico verde brillante.

Non sono parassiti!

I muschi non parassitano le piante: sono piante essi stessi, hanno la capacità di fare la fotosintesi clorofilliana e si aggrappano a tronchi e rocce con appendici piliformi dette rizoidi (non sono vere radici), che non sono in grado di danneggiare la corteccia. Sono degli isolanti naturali, in grado di proteggere le superfici dagli sbalzi di temperatura (infatti in alcuni Paesi del Nord Europa vengono utilizzati come coibentanti per i tetti).

I muschi non crescono sempre a Nord

Nel nostro emisfero i muschi prosperano spesso sul lato Nord perché si tratta della direzione che si trova in ombra durante le ore più calde del giorno, permettendo all’umido di prosperare. Se però guardiamo piante o rocce nella parte vicina al terreno, che è umido, spesso troveremo muschio in tutte le direzioni. Poi, meno un terreno è in pendenza, più lentamente scorrerà l’acqua, stessa cosa avviene per le pareti molto ruvide, in cui i liquidi si possono accumulare e favorire la crescita del muschio a prescindere dalla direzione. Proviamo quindi a guardare ad almeno 60 centimetri dal terreno, su superfici verticali e lisce: se ci sono muschi lì, sarà più probabile (anche se non certo) che in quella direzione si trovi il Nord.

Portiamo a casa il muschio? Sì, ma dal vivaio

La raccolta del muschio in natura è regolata da limiti di legge e specifiche normative che cambiano da Regione a Regione, un po’ come avviene per i funghi. In alcune zone è proibito raccoglierlo e, in ogni caso, come flora e fauna è importante che rimanga nei boschi per il bene dell’ambiente. Possiamo acquistarlo fresco, in cassette, nei vivai, e possiamo provare poi a coltivarlo nel nostro giardino, o comprarlo artificiale. Attenzione, perché oltre a danneggiare la natura si rischiano sanzioni molto salate!

Perché sono importanti i muschi – e quindi è bene lasciarli dove si trovano?

Nei luoghi dove si alternano periodi umidi a periodi secchi, i muschi garantiscono la sopravvivenza a molte specie animali, rappresentando una sicura fonte d’acqua, oltre a offrire riparo e cibo a piccoli insetti e microorganismi. In più, coprono e proteggono il terreno nei periodi di piogge abbondanti, trattenendo l’umidità e limitando l’erosione. Sono considerati dei “bioindicatori” fondamentali, crescendo dove l’ambiente è meno inquinato, e favoriscono la nascita di nuove piante, trattenendo i semi presenti nel bosco e facilitando il processo di germinazione. Sono piante pioniere: si stabilizzano in luoghi inospitali, dove poi cresceranno altri vegetali. Si ritiene che 400 milioni di anni fa abbiano contribuito a creare le condizioni adatte perché le altre piante e gli animali potessero vivere, aumentando i livelli di ossigeno e anidride carbonica.

Quel buonissimo profumo di muschio bianco

Tutti abbiamo ricevuto almeno una volta un bagno di schiuma al muschio bianco. Se vi chiedete come sia fatto quest’ultimo e dove cresca, purtroppo c’è una brutta sorpresa: non esiste. Si tratta di un prodotto sintetico inventato dall’industria profumiera, viene impiegato nei detergenti e nei cosmetici come fragranza morbida e dolce associabile al “profumo di pulito”.

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