News

Il mistero delle pietre viventi in grado di muoversi e riprodursi

La natura è un mix di vita e non vita, di organismi viventi e inanimati. Le pietre rientrano nella seconda categoria, dopotutto qualcuno le ha mai viste riprodursi, rispondere a stimoli esterni, respirare o accrescersi? Un viaggio in Romania potrebbe portare a dubitare di tale certezza. Nella misteriosa terra di Dracula accadono infatti cose strane. In alcune località è possibile imbattersi in “pietre viventi”, dette in rumeno “trovants”.

Le misteriose trovants si possono ammirare in almeno una decina di località della Romania, ma il sito più interessante, che vanta il maggiore bizzarro assortimento, è rappresentato dalla riserva naturale Muzeul Trovantilor, a Costești, amministrata dalla Associazione Kogayon, una organizzazione non governativa per la protezione dell’ambiente e riconosciuta come patrimonio Unesco.

Le trovants appaiono come grandi pietre di forma varia – circolare, ellissoidale, a otto, bitorzoluta – , con dimensioni variabili da pochi centimetri a un paio di metri. Così particolari da essere state ritenute nei secoli passati uova di dinosauro o materiale di origine aliena. A destare grande curiosità è il fatto che, all’apparenza, sembrino dotate di capacità riproduttiva e di accrescimento. Una singola pietra madre è infatti in grado di originare piccole pietre figlie che possono restare adese alla sua superficie, determinandone un aumento delle dimensioni complessive, o staccarsi. Questa è la versione non scientifica dei fatti, cerchiamo di capire cosa succeda in realtà.

Non è magia, è pura chimica

La risposta al mistero è contenuta nel nome stesso di queste formazioni rocciose. Trovant significa “sabbia cementata”, una denominazione derivante dalla loro composizione a base di sabbia, carbonato e acque calcaree, in grado di comportarsi come il cemento. Quando tali elementi entrano in contatto con l’acqua piovana, si innescano delle reazioni chimiche che determinano un aumento di pressione all’interno della massa rocciosa, scatenando l’emergere di escrescenze, protuberanze, sulla superficie della trovant che possono anche staccarsi per effetto di gravità e dare inizio a un nuovo processo “riproduttivo”.

É tale fenomeno a fornire ad occhi inesperti l’impressione di un “parto” di nuove pietre figlie a partire dalla pietra madre. In realtà si tratta di un processo invisibile all’occhio umano, in quanto estremamente lento. La velocità di accrescimento di una trovant è di circa 4/5 centimetri ogni 1200 anni. Oggi ci si può imbattere in pietre anche di 6-10 metri di diametro, “nate” da piccole formazioni inizialmente inferiori al centimetro. La loro formazione si stima sia iniziata 6 milioni di anni fa, nel Miocene Medio, a partire da sedimenti sabbiosi, per effetto di una intensa e prolungata attività sismica “modellante”.

Un’altra caratteristica che avvicina le trovants agli esseri viventi è il fatto che il loro accrescimento determini la formazione di cerchi concentrici, rilevabili in una sezione, esattamente come accade nei tronchi d’albero.

Le sorprese non finiscono qui. Le pietre viventi possono anche spostarsi. Il fenomeno non trova ancora una spiegazione univoca ma potrebbe essere legato a cicli di riscaldamento e raffreddamento del terreno o a una espansione asimmetrica della trovant che avrebbe come conseguenza la sua inclinazione e quindi cambio di posizione nel tempo.

Tags

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close