FilmNews

127 ore e la lotta per la sopravvivenza. Il film del venerdì

Storia vera di un hiker rimasto incastrato nel 2003 nella fessura di un canyon, "127 ore" (2010) di Danny Boyle racconta il percorso di dolore e rinascita di un uomo che viene messo di fronte ai suoi stessi limiti

Adesso ho tutto chiaro. Sono io. L’ho scelto io. Questa roccia è stata qui ad aspettarmi per tutta la vita… Per tutta la vita sono andato verso di lei. Da quando sono nato ogni mio respiro, ogni mia azione mi ha guidato fin dentro questa crepa sulla superficie della terra.

127 ore (2010)

Diretto da Danny Boyle, 127 ore (2010) è la storia vera di Aron Ralston, hiker appassionato ma dal carattere scontroso e solitario, rimasto con il braccio incastrato in una fessura del Bluejohn Canyon (Utah, USA) per ben 127 ore. Tratto dal libro autobiografico di Ralston “Between a Rock and a Hard Place”, il film di Danny Boyle ci cala nella tensione di quelle ore, raccontando come una sfida impostagli dalla Natura sia diventata per Aron – per quanto drammatica e dolorosa – una vera e propria salvezza spirituale.

Quello di Aron (qui interpretato da James Franco) poteva essere l’ennesimo fatto di cronaca di una tragedia sorta per incoscienza. Cosa che è comunque stata, anche se non nel suo modo più estremo. Senza avvisare nessuno, infatti, nel 2003 Aron si reca nel Bluejohn Canyon, percorrendo senza misure protettive una fessura rocciosa. Un attimo di distrazione e la sua avventura si trasforma infatti in un incubo quando, ruzzolato giù, un enorme masso si incastra tra il suo braccio e la via per la salvezza. Con a disposizione viveri contati, una videocamera e un pessimo coltellino svizzero, Aron cerca di mantenere la calma ed escogitare un piano per liberarsi, il tutto cercando di mantenere il controllo psicofisico.

Una Natura provvidenziale

Quelle ore saranno per Aron l’occasione per ripensare alla sua vita e ai suoi affetti e, di conseguenza, l’occasione tragica ma provvidenziale per raggiungere nuove consapevolezze come mai aveva avuto il coraggio di fare nella sua vita ordinaria. Scontroso con la sua famiglia e distaccato in amore, Aron si trova schiacciato da un masso enorme, che è insieme un limite fisico e una metafora spirituale (divina o del karma, sta a ognuno considerarlo). Se compirà le necessarie azioni, si salverà quindi da morte certa, ma rinascerà nell’anima come una persona diversa.

È un classico della letteratura, da quella biblica in poi, l’idea della Natura come sfida estrema verso l’uomo – un banco di prova di vizi e virtù, che spinge a raggiungere i propri punti di rottura, col premio di ritrovare sé stessi o una certa verità. È ciò che fa una roccia in un canyon nella storia di Aron, ma forse anche quello che molti hiker, scalatori o semplici appassionati spesso cercano nella montagna e nelle sue bellissime insidie.

Filmato alternando primi piani del protagonista (che si autofilma con la sua videocamera), dettagli e visioni surreali dall’interno degli oggetti (come da dentro la borraccia) e flashback in cui Aron ripensa alla sua vita, 127 ore riesce a mantenere alta l’attenzione e a variare punti di vista nonostante la staticità dell’azione dettata dalla storia.

I Canyon dello Utah nel cinema

Situato nella Contea di Wayne, nello Stato dello Utah, il Bluejohn Canyon si trova a sud del confine dell’Horseshoe Canyon Unit nel Canyonlands National Park. Il suo nome particolare deriva probabilmente da un fuorilegge del diciannovesimo secolo di nome John Griffith, che, secondo quanto riferito, teneva cavalli rubati in quella zona. Caratterizzato da un occhio azzurro e uno marrone, era appunto conosciuto con il soprannome di Blue John.

I canyon e i deserti rocciosi sono immagini simbolo del cinema americano, a partire dal western: si pensi soltanto alla Monument Valley (Arizona) dei film di John Ford. Lo Utah, i suoi canyon e i suoi paesaggi vantano però anch’essi una storia cinematografica di tutto rispetto, a partire proprio da film di John Ford quali Rio Bravo (1950) e La carovana dei mormoni (1950). Nella sola Contea di Kane (Utah) sono stati girati più di 200 western e serie tv (ed è infatti stata soprannominata “Little Hollywood”). Se tra i western è possibile nominare ancora Butch Cassidy and the Sundance Kid (1969), con Paul Newman, nel corso degli anni i canyon dello Utah sono poi apparsi in altri film come Indiana Jones e l’ultima crociata (1989) e il film cult di Ridley Scott Thelma e Louise (1991).

127 ore è disponibile per lo streaming su Disney+

Tags

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close