News

Chiusura temporanea per il Parco di Yellowstone, devastato da inondazioni e smottamenti

Il Parco Nazionale di Yellowstone, impegnato ad accogliere anche più visitatori della norma, nell’anno che segna il 150° anniversario dalla sua istituzione, si ritrova a dover chiudere improvvisamente gli accessi al pubblico a causa di inondazioni e smottamenti causati dalle forti piogge degli ultimi giorni, che non accennano a placarsi.

Nella giornata di lunedì 13 giugno si è resa necessaria la chiusura di tutti e 5 i punti di accesso. L’intera area protetta, che si estende sugli stati del Wyoming, Montana e Idaho, resterà interdetta ai visitatori almeno fino a mercoledì, tempo necessario ai tecnici per valutare i danni sul territorio.

I fiumi di fango generati dalle piogge hanno travolto strade e ponti. La maggiore devastazione si attesta nel settore settentrionale. Si tratta della seconda volta in decenni che il Parco si trova a chiudere ogni accesso, il precedente caso fu nel 1988, a seguito di imponenti incendi. Di seguito le immagini della strada di accesso settentrionale, attraverso il Gardner Canyon.

Riapertura a data da destinarsi

“A causa delle inondazioni da record verificatesi nel Parco e alle precipitazioni ancora previste per i prossimi giorni, abbiamo deciso di chiudere Yellowstone ai visitatori – il messaggio del soprintendente Cam Sholly diffuso nella giornata di lunedì – . La nostra priorità è stata evacuare il settore nord del Parco in cui sono state danneggiate molteplici strade e ponti, vi sono frane e altre problematiche. La comunità di Gardiner è al momento isolata e stiamo lavorando con la Contea e lo Stato del Montana per assicurare il necessario supporto ai residenti, che attualmente in molte aree non hanno acqua né energia”. I bollettini meteo prevedono ancora precipitazioni e sale la preoccupazione per sistemi di regimazione e trasporto delle acque e sistemi di trattamento delle acque reflue.

In merito alla potenziale riapertura Sholly afferma chenon sapremo precisamente il momento in cui si potrà riaprire il Parco finché non si placheranno le inondazioni e saremo in grado di valutare i danni in tutta l’area protetta. Possiamo ipotizzare che il settore nord resterà chiuso per un bel po’.”

Accanto alle piogge eccezionali – le autorità affermano di non aver memoria di una situazione simile – alla massa d’acqua in movimento ha contribuito lo scioglimento della neve residua invernale, in conseguenza delle temperature elevate delle scorse settimane. Aggiornamenti quotidiani saranno diffusi dal Parco su sito e canali social.

Tags

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close