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Intesa delle Regioni sui 110 milioni di euro destinati fondo per la montagna. “Cifra annuale mai vista”

Fumata bianca da parte della Conferenza Unificata delle Regioni sul decreto del Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie con cui vengono ripartiti nel 2022 i quasi 110 milioni di euro della quota regionale del FOSMIT, il Fondo per lo sviluppo delle montagne. Soldi a cui si devono aggiungere altri 20 milioni di euro di spettanza statale.

Queste risorse serviranno per migliorare l’accesso al digitale e contrastare lo spopolamento, tutelare i territori montani e promuoverli, valorizzando l’energia da fonti rinnovabili e gli interventi di prevenzione sul dissesto idrogeologico.

Allo scopo di incentivare azioni sinergiche, si è arrivati all’intesa sulla ripartizione premiale del 20% del finanziamento statale alle Regioni che cofinanzieranno le azioni previste a favore dei territori montani, previste dal decreto. Si anticipa in questo modo la struttura di compartecipazione della Strategia nazionale per la montagna italiana prevista della nuova legge Montagna che dovrebbe arrivare a breve in Parlamento.

Le reazioni

Grazie a queste risorse, mai viste per i nostri territori montani, le Regioni italiane avranno l’occasione di promuovere le zone d’alta quota, di fare investimenti, di pensare una strategia attrattiva”, ha affermato la ministra per gli Affari regionali e le Autonomie Mariastella Gelmini, che ha anche aggiunto: “Adesso abbiamo i primi fondamentali strumenti per far rinascere le nostre montagne, per fermare lo spopolamento, per indirizzare investimenti. Il prossimo fondamentale passo sarà l’approdo in Parlamento del disegno di legge sulla montagna, un tassello indispensabile, da condurre all’approvazione definitiva nel più breve tempo possibile”.

Sono 110 milioni di euro, una cifra annuale mai vista, nel Fondo nazionale Montagna 2022. 110 milioni che il Dipartimento per gli Affari regionale e le Autonomie andrà a ripartire alle Regioni nelle prossime settimane. E da qui, le Regioni li investiranno con i Comuni, le Unioni montane, le Comunità montane. Consentiranno diverse progettualità, dalla creazione di Green Communities, a nuovi impianti con fonti rinnovabili, da interventi per ridurre il rischio idrogeologico a progetti per le filiere forestali. Ma anche infrastrutture digitali, contro il digital divide dei territori, e riorganizzazione dei servizi, come previsto dalla Strategia nazionale Aree interne” è quanto commentato da Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem. “Il fondo di 100 milioni è stato previsto dalla legge di bilancio statale 2022. Si aggiungono alcune annualità precedenti, con risorse economiche non ancora spese. Dal 2023, il fondo passa a 200 milioni. Ora dobbiamo lavorare superando campanilismi e frammentazioni, rafforzando il sistema istituzionale, come più volte abbiamo detto nel corso degli Stati generali della Montagna del 2019 e del 2020. Dar forza agli Enti sovracomunali montani, come già hanno fatto Francia e Germania, permette di incontrare i bisogni delle comunità e investire bene risorse economiche disponibili, fondo nazionale montagna e PNRR, oltre che risorse della nuova Programmazione europea. Un lavoro importante, enorme. Che richiede Enti solidi, sussidiarietà tra Stato, Regioni, Autonomie, come sancito dalla Costituzione, all’articolo 44 e nel Titolo V. Ma anche una capacità politica nuova, unita a progettualità, visione, strategie per stare nella transizione ecologica ed energetica. La montagna ne è protagonista“.

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