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Laghi ghiacciati, i consigli degli esperti per evitare di mettersi nei guai

Ogni anno, con l’arrivo del freddo invernale, sono molteplici i laghi di montagna che vanno incontro alla formazione di uno strato di ghiaccio superficiale che li rende particolarmente suggestivi, fiabeschi. Di fronte alla meraviglia di un lago ghiacciato cresce la voglia di una bella pattinata, di una partita di hockey, o di una “semplice” passeggiata. Scelte che si accompagnano a una serie di pericoli, nel corso dell’intera stagione invernale, e in particolare all’arrivo della primavera, quando il ghiaccio inizia a diventare fragile, e pian piano a scomparire. Suggerimenti su come minimizzare i rischi potenziali vengono forniti dai Vigili del Fuoco di Bolzano in un breve video, disponibile sul canale Youtube del “Berufsfeuerwehr Bozen – CP Vigili del Fuoco Bolzano”.

Prevenzione prima di tutto

Un video i cui protagonisti sono Luca e Andrea, due amici che si preparano a una partita di hockey sul ghiaccio, dotati dell’attrezzatura adeguata a limitare i rischi. Quali chiodi da ghiaccio, giubbotto di salvataggio e corda. Accanto al giusto equipaggiamento, qualunque sia l’intenzione, dalla partita di hockey alla passeggiata sul ghiaccio, prima di procedere sulla superficie è essenziale guardarsi intorno alla ricerca di cartelli di avviso. Altro consiglio: evitare di avventurarsi da soli.

Qualora nonostante le accortezze, tra cui una attenta valutazione dello spessore del ghiaccio e il tenere in considerazione l’effetto dell’irraggiamento solare, si finisse per cadere in acqua, il consiglio è di attirare attenzione agitando le braccia. In questo caso possono venire in aiuto i chiodi da ghiaccio, un importante ausilio per uscire in autonomia dalle acque gelide.

I potenziali soccorritori che accorrano in aiuto, prima ancora di intervenire, è bene che contattino il 112, fornendo nome e posizione. Il soccorso va svolto pancia a terra, per distribuire al meglio il proprio peso sulla superficie. Se il malcapitato è collaborante, il consiglio è lanciare una corda e estrarre la persona dall’acqua, proteggendola immediatamente da ulteriore raffreddamento fino all’arrivo della squadra inviata dal 112.

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