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Federica Mingolla, un incredibile ritorno sulle pareti catalane a 4 mesi dall’incidente

"Sono sorpresa, meravigliata, di quanto sia potente la nostra volontà"

Supereroi, è così che siamo portati a vedere i nostri idoli del mondo montagna. Che si parli di alpinisti, scialpinisti, climber, li guardiamo con ammirazione, convinti che abbiano quel “di più” che forse non raggiungeremo mai, che al contempo ci fornisce uno stimolo al continuo miglioramento. Personaggi che diventano spesso inconsapevolmente e involontariamente insegnanti di vita, mostrandoci quanto sia importante mettersi in gioco e, qualora si cada, rialzarsi, velocemente e più forti di prima. In tal senso, Federica Mingolla ci sta lasciando davvero a bocca aperta nelle ultime settimane. Partita per un “mese di arrampicata in girula”, a 4 mesi dall’incidente in parete sulle Alpi Graie che le ha comportato la frattura di entrambi i calcagni, la vediamo carica di energie e di sorrisi negli scatti spagnoli che sta condividendo sui social con i fan, rimasti vicini in questi mesi di recupero. Mesi che sono volati, grazie alla volontà di rimettersi in piedi, anzi di rimettere i piedi nelle scarpette, quanto prima.

Era il 21 novembre 2021 quando Federica indossava nuovamente le scarpette d’arrampicata. “Felicissima di tornare a scalare anche se con le scarpette del proprio numero di piedi. Insomma una cosa alla volta”, dichiarava dando il via a una fase di recupero da Flash, per citare un supereroe. A metà dicembre aveva già “portato la corda in catena ai miei primi due 8a post-incidente”. E a Natale eccola tornare su un 8b: “Il più bel regalo questo Natale è stato scalare questa linea a soli 3 mesi dalla mia operazione. Siamo capaci di cose incredibili se lo desideriamo con tutto il cuore.” 

Nuovo anno, nuova avventura

La conferma che Federica dicesse sul serio dichiarando a novembre “Non importa se non sarò più come prima perché il mio obiettivo è essere meglio di prima”, è arrivata a inizio anno, quando ha dato il via al suo mese di viaggi e arrampicata, con prima tappa la Catalogna.

“Avete presente l’Hakuna Matata? – si legge in un post datato 15 gennaio, a una settimana circa dall’arrivo in Catalogna – Ecco, io mi sento così in questi giorni. Senza pensieri. Solo sana arrampicata e voglia di esprimermi al meglio su questo calcare pazzesco. Che numeri in questi ultimi giorni!”

Vogliamo andare a vedere insieme questi numeri per darle pienamente ragione?

  • Memorie de una sepia 8a, settore Siuranella Centre, Siurana (Flash)
  • El Figot 8b, la Reina Mora, Siurana (3° giro)
  • Renegoide 8b+, Can Piqui Piqui, Siurana (5° giro)
  • Kale Borroka 8b+, El Pati, Siurana (3° giro)

Ed è solo l’inizio

Una bella collezione di vie in un crescendo di difficoltà, che non poteva che essere seguita da un tentativo su un 8c. Tentativo riuscito, anche meglio del previsto!

Il mio primo 8c in giornata…e che giornata! – scrive Federica al termine della salita di Fish Eye a Oliana, 50 metri di via chiodata nel 2009 da Chris Sharma nel settore Contrafort de Rumbau – . In questo mare di roccia ci si sente davvero come dei piccoli pesci. Risaliamo la corrente e poi giù di nuovo. Non é sopravvivenza ma puro divertimento, come dev’essere la falesia.

E quando ci si diverte è difficile fermarsi. Messo in tasca l’8c si passa a un 8c/+ sempre nel settore Contrafort de Rumbau, Mind control, tiro di 45 metri di via originariamente ritenuto 8c+ pieno.

“Quando mi allenavo al trave con i gessi e sognavo di tornare a salire in alto MAI avrei immaginato di riuscirci così bene e così velocemente a pochi mesi dal mio crash. Sono sorpresa, meravigliata, di quanto sia potente la nostra volontà.”

Un commento su cui non possiamo che concordare, domandandoci, mentre scriviamo queste righe, se la super Federica non stia già aggiungendo vie alla collezione inverno 2022.

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