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Il mistero del Kondyor: il cratere siberiano perfettamente rotondo ricco di tesori

Nel 2006 una immagine scattata dai satelliti della NASA ha reso evidente la presenza nell’estremo orientale della Siberia, nella regione di Khabarovsk, di quello che all’apparenza potrebbe sembrare un astroblema o cratere meteoritico. Un massiccio montuoso di forma perfettamente circolare, un anello di roccia con un diametro di circa 8 km per un’altezza di 600 metri. In realtà la scienza ha escluso che si tratti di un cratere generato dall’impatto di un meteorite, e non si tratterebbe neanche di un antico vulcano. Ma insomma, si può sapere come si sia originato il suggestivo massiccio siberiano del Kondyor (o dal russo, Kondër)?

La montagna del tesoro

Iniziamo col chiarire che il massiccio non sia stato “scoperto” nel 2006. Potremmo dire che la sua forma perfetta sia stata resa evidente al mondo dagli scatti satellitari, ma la sua presenza e le sue peculiarità sono note alle popolazioni locali da tempi remoti. Gli indigeni lo chiamano “Urgula” e lo considerano un cerchio sacro. Per i minatori che lavorano nella zona è la “montagna del tesoro”. Nelle rocce del massiccio sono infatti contenute elevate quantità di metalli rari e preziosi, in particolare platino.

La scoperta dell’importante giacimento minerario, questa sì, è piuttosto recente. Negli anni Settanta nella zona si estraeva prevalentemente oro, dalle acque del fiume Kondyor. Quando ci si rese conto della presenza cospicua di platino nei depositi fluviali, scattò la ricerca della fonte di tale metallo prezioso. Risalendo il fiume – alimentato dallo scioglimento delle nevi del massiccio – si arrivò al versante nord dell’anello e si scoprì che quella massa rocciosa rappresentasse una inestimabile riserva di platino. L’estrazione del metallo prezioso dal cratere iniziò nel 1984. Le prime pepite arrivavano a pesi superiori ai 3 kg. Insieme al platino sono presenti oro, ferro, titanio, granato nero, calcite blu e konderite una lega di rame, piombo, rodio, platino e iridio. Da qui la definizione di “montagna del tesoro”.

Non è un astroblema, non è un vulcano…

Compreso da dove derivi l’appellativo di “montagna del tesoro” andiamo a chiarire come si sia formato il cerchio roccioso perfetto. Dicevamo in apertura che le due maggiori teorie del passato, quella di una origine meteoritica e quella vulcanica, siano state in tempi recenti escluse dalla scienza.

Se cercate il massiccio su Google Maps (banalmente digitando “Kondyor”) vedrete apparire sulla mappa, in corrispondenza della località, l’espressione “Kondyor massif intrusion”. Quel termine “intrusion” ci fornisce la risposta scientifica al mistero.

I geologi ritengono che la formazione si sia originata oltre un miliardo di anni fa, a seguito di una intrusione di magma, ovvero una risalita dal mantello terrestre – immaginiamo un bel viaggio in salita di circa 8000 km – , seguita da lenta cristallizzazione al di sotto della superficie terrestre. Questo processo avrebbe generato un perfetto anello circolare di rocce ignee (per l’appunto intrusive, derivanti da un raffreddamento lento e a grana grossa, che presentano generalmente cristalli visibili a occhio nudo). A seguito di lunghi processi erosivi le rocce sono emerse in superficie.

Si può visitare?

Un luogo affascinante questo massiccio del Kondyor. Lo si può raggiungere facilmente? La risposta è assolutamente no. Si trova a oltre 1000 km dalla città più vicina, Khabarovsk. Nelle vicinanze c’è soltanto il villaggio realizzato appositamente per i minatori. E non essendo una meta turistica, non vi sono infrastrutture di appoggio. Anche qualora voleste cimentarvi in un’avventura estrema on the road (meglio sarebbe dire “sul permafrost”), sappiate che l’accesso alla zona è consentito solo previa richiesta di un permesso speciale.

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