AlpinismoAlta quota

Al Kangchenjunga rimangono solo Gelje Sherpa e Tseng Ko-Er

La stagione alpinistica autunnale in Himalaya è oramai chiusae la quasi totalità delle spedizioni sono terminate con le decine di successi su Manaslu e Dhaulagiri.

C’è attività solo al Kangchenjunga, dove è rimasto il team di Gelje Sherpa con una cliente, la scalatrice di Taiwan Tseng Ko-Erh. Secondo le informazioni che arrivano dal campo base, sono al momento a C1 e proveranno a salire sfruttando la prossima finestra di bel tempo, che ci si aspetta arrivi nel weekend. Le condizioni in parete sono però difficili con neve profonda. Sono tutti già acclimatatati provenendo da altri 8000 (Gelje dal Manaslu e Tseng Ko-Erh dal Dhaulagiri).

Ha invece rinunciato la squadra di Alpenglow, guidata da Carla Perez e Topo Mena poiché l’unico cliente aveva esaurito il tempo a disposizione e doveva tornare a casa. Un epilogo sfortunato per la spedizione il cui buon ritmo iniziale era stato interrotto dal maltempo. La via era stata infatti allestita abbastanza in fretta fino a campo 4, ma le abbondanti nevicate avevano costretto a trasformare il momento del primo tentativo di vetta in una nuova rotazione per riaprire il percorso. A peggiorare le cose anche la situazione divenuta instabile dei pendi: “La squadra si è imbattuta in una valanga di 400 m tra 6.800 e 6.400 m, tra C3 e C2”, aveva spiegato il team di Alpenglow. Ulteriori tentativi di vetta sarebbero stati al di fuori dei margini di rischio accettabili a meno di attendere che la neve si stabilizzasse, ma, come detto, questo tempo non c’era. La decisione più saggia è stata quindi quella presa: chiudere la spedizione.

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