Alta quota

Valdostani in partenza per il Nepal. Obiettivo? alpinismo ed esplorazione

Pronta a partire per il Nepal la spedizione di François Cazzanelli, Francesco Ratti, Leonardo Gheza, Emrik Favre, Jerome Perruquet e Roger Bovard. I sei dovrebbero lasciare l’Italia il 10 ottobre per poi rimanere in spedizione fino a poco oltre la metà di novembre. Obiettivo, dopo un anno e mezzo di pausa obbligata dalla pandemia, è un alpinismo di tipo tecnico su montagne di seimila metri.

“Abbiamo i permessi sia per il Tengkangpoche che per una montagna vicina” spiega Cazzanelli. Due cime, la prima di circa 6500 metri, la seconda che supera di poco i 6000 metri di quota. “Il nostro piano è quello di mettere il campo base sopra al villaggio di Thame e valutare le condizioni della montagna per capire come muoverci. Si tratta di una spedizione esplorativa, abbiamo voglia di provare linee nuove anche se in zona ci sono molte vie interessanti, quindi non escludiamo una ripetizione. L’idea è approfittare del momento e godersi la spedizione dopo un anno e mezzo a casa. Ovviamente cercando un obiettivo importante. “Abbiamo tanta voglia di partire” afferma Ratti. “Quando questa primavera è saltata la spedizione a K2 e Broad Peak ci siamo subito guardati intorno per capire cosa avremmo potuto fare. Così siamo scesi di quota incontrando montagne più tecniche ed esplorative, un modo di fare alpinismo che rispecchia la nostra filosofia e la nostra passione. Non è comunque stato facile organizzare la spedizione in periodo Covid. “Abbiamo preso la decisione a metà agosto e in un mese abbiamo organizzato tutto” spiega Cazzanelli. “Il periodo richiede ovviamente maggiore attenzione e diversi accorgimenti. Anche per questo abbiamo preferito fissare un campo base a monte del villaggio e non dormire nei lodge, come fatto da tutte le spedizioni che si sono messe in zona negli anni precedenti. In questo modo siamo in una bolla”.

Giovani promesse

Se François Cazzanelli e Francesco Ratti sono ormai delle conferme per l’alpinismo moderno in questa spedizione compaiono anche nomi di ragazzi giovani e promettenti che nel prossimo futuro potrebbero avere un peso nel piccolo mondo della montagna. Tra tutti spicca Leonardo Gheza che negli ultimi anni ha dato prova della sua preparazione tecnica e fisica entrando di diritto tra i nomi di rilievo del panorama alpinistico italiano. Ma anche i due valdostani Jerome Perruquet, classe 1997, e Roger Bovard, classe 1995, stanno iniziando a farsi conoscere. Bovard, guida di Valgrisenche, è già stato in spedizione con Cazzanelli e Ratti sul Denali mentre si trova alla prima esperienza in Nepal. “Punto a fare esperienza. Io e Jerome, che siamo i più giovani, faremo cordata e valuteremo secondo le condizioni quale obiettivo tentare. “Per me si tratta della prima esperienza” spiega l’aspirante guida Perruquet. “A giugno sarei dovuto partire per K2 e Broad Peak, adesso non so cosa immaginare di questa spedizione. Si tratta di montagne molto diverse dagli Ottomila, che certamente mi attraggono maggiormente per l’ingaggio tecnico che offrono. La voglia è quella di andare e fare qualcosa di bello”.

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2 Commenti

  1. Guardando le salite fatte dai componenti ….. fra loro il Gheza ha salito le “robe” più difficili e impegnative senza tagliarle e sempre senza aiuti esterni, o predisponendo prima il materiale lungo la salita, però è la prima volta che va in spedizione.
    Un bel gruppo che scala con stili diversi e capacità differenti.
    Auguri di belle vie !!!

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