Pareti

Groenlandia: chiusa con successo la spedizione di Favresse, Villanueva, Wertz e Jaruta

Continuano ad arrivare buone notizie dalla Groenlandia, dopo la positiva esperienza di Matteo Della Bordella, Silvan Schüpbach e Symon Welfringer conclusasi con l’apertura di due nuove vie, anche la spedizione composta dai belgi Nicolas Favresse, Sean Villanueva O’Driscoll, Jean-Louis Wertz e lo svedese Aleksej Jaruta sta riuscendo in salite di primordine. Sono infatti stati loro a realizzare la prima salita alla Siren Tower, anticipando di pochi giorni la cordata italo-franco-svizzera.

Gli alpinisti belgi hanno scelto di mettere in piedi, come nel loro stile, una spedizione by fair means raggiungendo la Groenlandia in barca a vela. “Abbiamo appena finito di caricare attrezzatura e cibo su quello che sarà il nostro campo base galleggiante per i prossimi tre mesi” scriveva Nico Favresse lo scorso 8 luglio, poco prima di salpare dal porto di Paimpol (Bretagna) alla volta del nord. “Il nostro equipaggiamento da arrampicata minimalista incluse 7 flauti, 2 chitarre, 2 armoniche, una cornamusa e un mandolino. Speriamo davvero che le big wall della Groenlandia possano sopportare tutto questo suono!”. E devono averlo non solo sopportato, ma gradito, le verticali pareti rocciose della Groenlandia perché, una volta sbarcati nei pressi del Mithics Cirque i quattro sono subito riusciti nella prima salita alla Siren Tower.

Siren Tower

“Per quanto ne sappiamo nessuno l’ha mai scalata prima” affermano nel report con cui confermano l’avvenuta prima ascensione. Verticale, ripida e con fessure sottili si è rivelata una grande esperienza di arrampicata libera. “Le fessure hanno offerto prese incredibili, rendendo l’arrampicata eccezionale e non così dura come immaginavamo”. Partiti con cibo sufficiente a renderli autonomi per una decina di giorni hanno in realtà impiegato solo quattro giorni per aprire una nuova via e liberarla. Negli altri si sono dedicati a “suonare musica, mangiare popcorn e salire qualche altro tiro alternativo della nostra nuova via”.

L’esplorazione continua

“L’inverno sta bussando alla nostra porta qui in Groenlandia. Sta nevicando e il mare è occasionalmente coperto da un piccolo strato di ghiaccio al mattino” ha scritto pochi giorni fa Nico Favresse. “Secondo Sean le condizioni per nuotare stanno migliorando sempre di più. Anche le giornate si stanno rapidamente accorciando e ogni salita è un po’ più fredda della precedente. Dopo 45 giorni da soli a girovagare per il fiordo Kangertigtivatsiaq, siamo stati molto felici di vedere la barca a vela apparire all’orizzonte per riportarci al lusso e, si spera, anche attraverso l’Atlantico”. Si avvia verso la conclusione la spedizione di questi quattro forti alpinisti che, dopo aver salito la Siren Tower, si sono lanciati in esplorazione del fiordo. A bordo dei kayak sono riusciti a risalirlo anche nelle parti più strette scovando pareti e linee. “Abbiamo aperto altre cinque vie in stile alpino su cinque diverse montagne” raccontano. “Per quanto ne sappiamo, quattro di queste erano vergini”. Da ogni vetta, spiegano, un mare di cime fino dove lo sguardo era capace di allungarsi. Un mondo ancora inesplorato, dove sperimentare l’avventura, quella primigenia perché l’alpinismo non è morto ma continua il suo corso esplorativo. Cambiano i modi, lo stile e gli obiettivi, ma rimane innata la curiosità umana di potersi testare laggiù dove nessuno e ancora arrivato.

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