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Inaugurato in Val Pellice il nuovo bivacco Salvasera

L’instabilità meteo di inizio settembre ha rallentato un po’ i piani, ma finalmente in alta Val Pellice, in Piemonte, è arrivata a conclusione l’opera di costruzione del nuovo bivacco Salvasera, dedicato alla memoria di Sara Salvatico, scomparsa prematuramente di infarto a 45 anni. Un desiderio, quello di portare la sua memoria in alto, in un angolo di Alpi che rappresenta il punto intermedio tra Torino, sua città di origine, e Verzuolo, città in cui aveva deciso di vivere, che gli amici hanno voluto condividere con la collettività mediante avvio di una raccolta fondi due anni fa.

Sara era una una educatrice professionale presso il dipartimento di patologie delle dipendenze dell’ASL To 2, impegnata fino dai 20 anni nel fornire supporto ai malati di AIDS. Perché dunque dedicarle un bivacco? Come spiegavano gli amici nel 2019: “l’accoglienza, il senso di ospitalità, l’ascolto e il conforto. Un bivacco è un luogo di raccoglimento, in cui ascoltare e ascoltarsi, un riparo e un ristoro per chi ha affrontato la salita di una montagna. Proprio nella sua funzione primaria di sollievo e rifugio, è un luogo che assomiglia a Sara”.

“Una finestra di bel tempo ha permesso di portare i materiali in quota e iniziare le operazione di messa in opera del Bivacco Salvasera. È un’emozione grande e bellissima”, scriveva in data 12 settembre l’Associazione Salvasera, annunciando l’avvio dei lavori. Il 15 settembre il bivacco era finalmente pronto, illuminato dal sole sul colletto del Palavas, un valico a 2610 metri di quota nel vallone dell’Urina, con affaccio sull’alta valle francese del Guil.

L’inaugurazione ufficiale si è svolta il 19 settembre, con una salita fino al bivacco e, a seguire, una polentata con brindisi al Rifugio Willy Jervis, che rappresenta il punto d’appoggio più vicino al bivacco.

“Sabato 12 settembre gli artigiani sono saliti con il materiale per il montaggio del bivacco a lei dedicato – ha raccontato a Torino Oggi Marco Fraschia, del Cai Uget Val Pellice – : prima hanno realizzato l’involucro in legno, così da poterci dormire dentro, e domenica invece lo hanno rivestito”.

Il bivacco dispone di 8 posti, e appare come una struttura in abete lamellare con un rivestimento esterno in acciaio corten, così da risultare meno impattante sul paesaggio. Da una ampia finestra angolare si può godere del panorama.

Come evidenziato da Fraschia, il bivacco sarà un ottimo punto sosta per chi voglia salire in vetta al monte Palavas (2929 m), ma anche un riferimento per gli amanti dell’arrampicata, in quanto posizionato al cospetto dei torrioni del Palavas. La posizione precisa dell’ubicazione è stata definita con la collaborazione di Cai Uget Valpellice, Comune di Bobbio Pellice e Roby Boulard, guida alpina e gestore del rifugio Jervis, tutti entusiasti dell’idea di installare un bivacco in una zona che finora mancava di un simile ricovero d’emergenza.

La sezione Cai Uget Val Pellice avrà la responsabilità di sopralluoghi periodici per verificare lo stato del bivacco e della segnaletica per raggiungerlo, che attualmente è carente, con la presenza di qualche traccia e pochi ometti ma, come promette la sezione “a fine di questa stagione, o all’inizio della prossima, contiamo di posizionare la segnaletica”.

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Un commento

  1. Penso che non ci sia una grande differenza tra il nuovo bivacco in Val Pellice, il tubo della fogna incassato nella roccia in Dolomiti a colpi di dinamite o il nuovo megarifugio al Catinaccio. Penso!

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