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Spigolo Nord dell’Agner e Diedro Casarotto-Radin, il solitario viaggio dolomitico di David Leduc

Ogni anno trascorre qualche settimana in Dolomiti cimentandosi su alcune delle più estetiche e difficili vie che si configurano sulla roccia di queste iconiche montagne. Stiamo parlando del belga David Leduc, sconosciuto alle masse, ma ben presente ai locali. Nel corso degli anni ha imparato a conoscere queste pareti, affrontate ed esplorate con diversi compagni di cordata, molto spesso connazionali. Quest’anno la scelta è stata più radicale: solitaria.

David ha raggiunto le Dolomiti sul finire di luglio, quando ha deciso di mettersi alla prova lungo due vie iconiche: lo Spigolo Nord dell’Agner e il Diedro Casarotto-Radin allo Spiz di Lagunaz. Due salite che hanno visto il belga mettere in campo tecniche di progressione completamente diverse, da un lato la velocità dall’altra parte la sicurezza dell’autosicura. Un sogno che, rivela David, ha serbato per anni attendendo il momento giusto per potersi mettere alla prova. “Avevo già salito queste vie in passato, sapevo che un giorno il sogno di tornarci in completa autonomia si sarebbe avverato”.

Un viaggio nelle Dolomiti

Nel gruppo delle Pale di San Martino l’Agner è una delle cime più affascinanti del gruppo. Facilmente riconoscibile, soprattutto dal suo versante nord che affaccia sulla Valle di San Lucano, non può che attrarre l’attenzione di un alpinista innamorato delle Dolomiti. L’elegante spigolo, aperto nel 1930 da Celso Gilberti e Oscar Soravito rappresenta uno degli itinerari più lunghi offerti dalle Dolomiti, con oltre 1600 metri di dislivello. Leduc, nel suo viaggio solitario, l’ha superato in appena 3 ore e mezza. “Una deliziosa leggerezza salire su questa cresta estetica”.

Ridisceso ha riposato per qualche giorno prima di cimentarsi con il Diedro dello Spiz di Lagunaz, nella stessa valle dello Spigolo. 750 metri di via con difficoltà elevate che gli hanno fatto decidere per una salita in autosicura. In tutto ha impiegato due giorni per salire la Casarotto-Radin, tra cui un terribile bivacco in parete sotto al temporale. Durante la notte non ha dormito, ma per fortuna è riuscito a concludere la salita prima che si scatenasse la vera tempesta.

Un bel viaggio ne paradiso dolomitico, quello conosciuto e frequentato solo dagli intenditori di questo mondo calcareo. Due vie classiche, estetiche e affascinanti offerte da una valle ancora selvaggia nel cuore delle Alpi.

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